Copertina 8

Info

Demo
Anno di uscita:2003
Durata:38 min.

Tracklist

  1. THE PROPHET
  2. LIES & SORROW
  3. WAITING FOR THE DAWN
  4. FEARS
  5. THE EMBRACE OF THE BLACK QUEEN
  6. OWN MEMORIES

Line up

  • Mario Scalia: vocals
  • Andrea Rendina: guitars
  • Cristian Brugnara: guitars
  • Gianluca Tissino: bass
  • Christian Marino: drums

Voto medio utenti

Quando il buon Ermo mi ha passato questo cd inizialmente ho pensato che si trattasse di uno scherzo, anche perchè è la prima volta che ho l'occasione di avvicinarmi alla realtà underground del metallo tricolore. Sia per la buona produzione, sia per la incredibile qualità delle canzoni, l'etichetta di demo va decisamente stretta a questo “From Beyond”, un mini-concept di sei canzoni che supera i 35 minuti di durata. Ma chi sono questi Lunatic Asylum? I “lunatici” nascono nel maggio del 1999 per volontà del chitarrista Andrea Rendina, e dopo un promo (“Sick Dreams”) registrato nel 2000, i cinque ragazzi iniziano a suonare dal vivo nella zona di Milano, prendendo anche parte a diverse manifestazioni rock. In seguito i Lunatic Asylum sono costretti a rimanere fermi “ai box” per un lungo periodo, a causa dell'abbandono del batterista Daniele Cocco e della difficoltà di rimpiazzarlo con un elemento di eguale valore. Questo fino allo scorso Settembre, quando Christian Marino prende posto dietro le pelli e il gruppo ritrova il giusto equlibrio, impegnandosi nella composizione di nuovi pezzi. E così nasce “Far Beyond”. In questo disco i Lunatic Asylum mettono in luce un'ottima tecnica strumentale e un songwriting di primissimo livello: i cinque ragazzi di Milano suonano un Progressive Metal energico e coinvolgente, le cui sonorità mi hanno ricordato molto i Fates Warning (nell'oscura e inquietante “Lies & Sorrow”) e i Rush (come nell'inizio di “The Prophet”), dimostrando però una buona personalità e una grande passione per il genere. I Lunatic Asylum se la cavano bene anche con le sonorità acustiche, nella dolce ballad “Waiting for the Dawn” e nella breve track strumentale che chiude il demo, “Own Memories”. All'appello mancano ancora la aggressiva “Fears”, della quale è presente anche un videoclip girato dal vivo, e “The Embrace of the Black Queen” che pur rimanendo una buona canzone, è alla fine quella che mi ha convinto di meno, specialmente nella prima parte. Il finale della canzone, più rilassato ed evocativo, è invece veramente curato e bello. La proposta dei Lunatic Asylum è decisamente interessante e non ha niente da invidiare alla maggior parte dei gruppi presenti sulla scena oggigiorno, anzi! L'unico consiglio che mi sento dare è di limare un pochettino le canzoni, che superano quasi tutte i sette minuti, cercando di renderle un po' meno prolisse e più “digeribili”. Questi ragazzi sono da tenere d'occhio... ho l'impressione che ne sentiremo parlare ancora!

Contatti: Andrea Rendina, via Giambellino, 131/5 - 20147 Milano lunaticasylum@lycos.it - www.lunatycasylum.org

Recensione a cura di Marco 'Lendar' Pessione

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