Copertina 7

Info

Anno di uscita:2022
Durata:45 min.
Etichetta:Massacre Records

Tracklist

  1. DIS MORTA
  2. FEEDING FRENZY
  3. THE RADICAL
  4. POWER
  5. HYPER REALITY
  6. CREATING THE ABYSS
  7. STRAIGHT RAZOR
  8. CHASING MERCURY
  9. DEVIL IN THE MIRROR
  10. JUDAS

Line up

  • Josh Christian: guitars
  • Jim De Maria: drums
  • Shane Boulos: bass
  • Ron Iglesias: vocals
  • Eric Van Drutan: guitars

Voto medio utenti

I newyorkesi sono un altro gruppo saltato fuori dagli anni 80 alla ricerca del tempo perduto.
Pur avendo avuto un inizio bruciante sotto le insegne della potente Roadrunner, purtroppo complice forse il declino del genere da loro proposto o l’eccessiva saturazione di formazioni in quel periodo non gli ha consentito di fare una carriera lunga di soddisfazioni.
Infatti questo nuovo album, è solamente il quarto e li vede debuttare per la tedesca Massacre; la formazione inoltre ha incorporato per dare maggiore impatto un secondo chitarrista come Eric Van Druten.
Il quintetto è autore di un bel speed/thrash metal dall’alto tasso tecnico dosando la melodia a dovere come si faceva nei bei tempi andati e può contare sull’ugola potente del frontman Ron Iglesias; basta sentire “Feeding frenzy” serratissima, con riffing taglienti, voce acuta ma piena di pathos con cori a dare più profondità e una sezione ritmica che gira a tutto gas, i solos sono di gran gusto melodico.
Altra mattonata sulle gengive “In your face” è “Power” dall’inconfondibile riff a grattugia; anche in questo caso le chitarre fanno a gara a essere più veloci del vento ma sempre tenendo a mente l’economia del tutto.
Per rendersi conto del potenziale degli americani ecco la tecnicissima “Creating the abyss”, mid tempo cupo e pieno di passaggi e cambi di tempo con un riff che sembra rubato ai migliori Sanctuary.
Straight razor” al contrario è una palla di fuoco sputata fuori da un vulcano talmente è veemente; meno di tre minuti di passione ma tanta sostanza con la marcia velocissima e urla acutissime ed un chorus che richiama la miglior scuola degli anni Ottanta.
In conclusione questo nuovo sigillo potrebbe accontentare gli irriducibili cresciuti a pane e puro heavy metal, bisogna dire che i nostri mettono in campo l’artiglieria e sparano che è un piacere.
Recensione a cura di Matteo Mapelli

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