Copertina 7

Info

Anno di uscita:2022
Durata:52 min.
Etichetta:Atomic Fire

Tracklist

  1. EMERGENCY (FEAT. BARRY SPARKS, SIMON PHILLIPS)
  2. UNDER ATTACK
  3. CALLING BAAL (FEAT. TONY CAREY)
  4. A KING HAS GONE (FEAT. MICHAEL KISKE, BOBBY RONDINELLI, BOB DAISLEY, TONY CAREY)
  5. THE UNIVERSE (FEAT. GARY BARDEN, BARRY SPARKS)
  6. LONG LONG ROAD (FEAT. MICHAEL VOSS)
  7. WRECKING BALL (FEAT. RALF SCHEEPERS)
  8. YESTERDAY IS DEAD (FEAT. BRIAN TICHY, BARRY SPARKS)
  9. LONDON CALLING (FEAT. MICHAEL VOSS)
  10. SAD IS THE SONG (FEAT. BARRY SPARKS, SIMON PHILLIPS)
  11. AU REVOIR (FEAT. BARRY SPARKS, SIMON PHILLIPS)
  12. TURN OFF THE WORLD (BONUS TRACK - FEAT. BRIAN TICHY)
  13. FIGHTER (BONUS TRACK - FEAT. BRIAN TICHY, BARRY SPARKS)

Line up

  • Michael Schenker: guitar
  • Ronnie Romero: vocals
  • Bodo Schopf: drums
  • Steve Mann: keyboards, guitars
  • Barend Courbois: bass

Voto medio utenti

Ci sono artisti che si apprezzano anche per la loro “instabilità”, un aspetto che qualora affiancato ad un talento smisurato, se da un lato può indispettire dall’altro diventa parte integrante di una personalità spiccata e fascinosamente controversa.
Michael Schenker è da sempre un mio “eroe personale”, che mi sono spesso ritrovato a “difendere” anche quando il suddetto volubile temperamento ha minato la sua travagliata carriera, e ritrovarlo tanto puntuale nelle uscite discografiche e così apparentemente “sereno” nelle scelte espressive e in quelle dei collaboratori, mi stupisce non poco.
Una “sorpresa” piacevole, dal momento che il nuovo albo “Universal” appare un altro bel viaggio nei battuti sentieri dell’hard n’ heavy melodico, accompagnati, oltre che dal “maestro d’ascia” teutonico, da un ricco manipolo di “facce note”.
Michael Voss, Bodo Schopf, Barry Sparks, Brian Tichy e Simon Phillips, senza dimenticare le “comparsate” di Gary Barden, Ralf Scheepers, Michael Kiske, Bobby Rondinelli, Bob Daisley e Tony Carey, rendono l’opera un’autentica “festa” per chi ama i suoni che hanno reso UFO, MSG e Rainbow miti incontestabili del settore.
Non va ovviamente dimenticato il fattivo contributo del resident vocalist Ronnie Romero, sempre più calato nel suo ruolo di richiestissima e indaffarata star della fonazione modulata e artefice ancora una volta di una prestazione di valore per capacità tecniche e tensione interpretativa.
Il resto lo fanno una manciata di belle canzoni, pilotate dalla chitarra fluida e carismatica di Herr Schenker, riconoscibilissima nel rifferama incisivo e nel fraseggio calibrato, ancora oggi un modello per tutti coloro che sostengono l’idea che una fine dicitura strumentale debba essere al “servizio” della struttura melodica delle composizioni.
Il livello medio del programma appare così effettivamente piuttosto elevato (forse complessivamente superiore al suo “Immortale” predecessore) e non è molto semplice decidere dove spendere le mie “menzioni d’onore” da recensore, pur non potendo proprio prescindere, anche per vincolanti questioni di noblesse oblige, dalla segnalazione di un esplicito tributo all’Arcobaleno denominato “A king has gone” (con un Kiske abbastanza a suo agio di fronte a tale intento) o da una “The universe” che, anche grazie alla presenza di Gary Barden, evoca in maniera nitida i fasti passati del Michael Schenker Group.
Alla fine, però, probabilmente, i pezzi maggiormente intriganti della raccolta sono l’opener “Emergency”, “Sad is the song” e la bonus-trackTurn off the world”, efficaci fusioni tra MSG e Rainbow, e “Wrecking ball”, un panzer melodico marchiato da un refrain vischioso e dalla grintosa prestazione di Scheepers.
Ispirato, rilassato e in ottima forma complessiva, Michael Schenker è ancora “armed and ready” a dispetto di una parabola professionale ormai ultra-cinquantennale … una cosa difficile da prevedere ai tempi delle sue bizzose angosce esistenziali e di cui ogni suo fedele estimatore non può che essere felice.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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