'Questa eredità non morirà mai!'

Belle parole quelle dei Satan's Host, sicuramente ammirevoli, e che mettono anche in mostra la storia che la band statunitense ha avuto sin dal 1977, anno della loro formazione, fino ai giorni nostri con appunto il loro undicesimo album, 'This Legacy Will Never Die', appunto. Con metà della formazione ancora a guidare il nome della band, Leviathan Thisiren al microfono (che molti conosceranno anche per far parte dei Jag Panzer) e Patrick Evil alla chitarra, la band si è apprestata a celebrare i suoi 45 anni dalla nascita, seppur fra il 1998 e il 1994 ci fu una pausa, fortunatamente non troppo lunga.

Il problema è che 'This Legacy Will Never Die' suona davvero male, terribilmente male. Va dato ai Satan's Host che le idee ci sono, e anche ben azzeccate come nella Titletrack che rimanda un po' a tematiche di occultismo e suoni un po' alla Mercyful Fate, e anche 'Astarte' ha un buon riffing che fa rimanere impresso nella mente il pezzo. I dubbi sorgono quando si presta, inevitabilmente, attenzione alla produzione. Sicuramente la band avrà voluto giocare sul fattore vintage, ma il disco si erge in negativo per i suoi suoni completamente sbilanciati, con una batteria ovattata come poche volte ho sentito, chitarre che non graffiano negli intenti (il che è davvero un peccato, perchè 'From The Dark' poteva risultare con un po' di attenzione davvero ottima), e la voce di Leviathan Thisiren l'80% delle volte assolutamente esagerata e quasi concentrata a voler rimarcare i bei tempi andati, risultando in svariate occasioni equivalente al John Cyriis degli ultimi anni.

A 'This Legacy Will Never Die' manca il mordente, quel qualcosa in più per far breccia, la partenza insomma. Tutti ingredienti messi al punto giusto, ma quando è ora di partire....tutto fermo. Una occasione sprecata per colpa di una produzione totalmente inadatta in qualsiasi contesto.