Copertina 5,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2021
Durata:22 min.
Etichetta:Inverse Records

Tracklist

  1. DARK MATTER
  2. LEFT ON READ
  3. NO RIDDANCE
  4. IF THESE WALLS COULD TALK
  5. LULLABY OF THE ILL-FATED
  6. BURDEN

Line up

  • Tuomo Laulainen; lead vocals, guitars
  • Jasper Ranta-Nilkku: lead guitars
  • Lassi Pollari: bass
  • Niki Kuivakangas: drums

Voto medio utenti

Un demo, svariati singoli, un debut album targato Inverse Records ("Deformation", anno 2017): questa la carriera sino ad oggi dei finlandesi Scars of Solitude dalla loro fondazioni datata 2015 in quel di Äänekoski.
Sconosciuti al sottoscritto, ho chiesto ed ottenuto l'ultima fatica del quartetto "If These Walls Could Talk" (ancora Inverse Records) fidandomi del consiglio di un amico che me li aveva caldamente raccomandati indicandomeli come "degni eredi dei Sentenced".

Ora, siccome la band di Miika Tenkula occupa un posto privilegiato nel mio cuore, mi sono buttato pieno di aspettative sull'EP e sulle sei tracce in esso contenute sperando davvero di rivivere i momenti meravigliosi che "Amok", "Down" o "Frozen" (solo per citarne alcuni) mi avevano regalato.
Purtroppo di quella magia nelle note vergate da Tuomo Laulainen, Niki Kuivakangas e soci non vi è traccia: la musica proposta si muove sospesa tra band quali Lacrimas Profundere e Vaura, brani carini, confezionati bene ed orecchiabili .... e punto.
Che questo sia il loro intento è chiaro sin dalle righe sul loro sito ufficiale:
"Quando le tipiche band di melodic metal marciano sul palco con armature e spade sguainate come eroi in pelle, gli Scars of Solitude fanno l'esatto contrario; non c'è niente di eroico in loro, solo quattro ragazzi con la missione di mostrare la futilità della vita attraverso belle melodie e groove incisivi.", ma ciò non deve escludere che qualcosa in più si possa pretendere da artisti che mostrano tecnica e gusto per le melodie di ottima qualità.
Sentire un "na na na na na" all'interno di un brano ("Dark Matter") è qualcosa che avrei evitato volentieri ad esempio, così come la comparsa improvvisa e totalmente fuori contesto di harsh vocals ("Lullaby of the Ill-Fated").

Concludendo: "If These Walls Could Talk" potrebbe essere un compagno gradevole nel trasferimento breve casa-lavoro o durante una doccia ma, per carità di patria, lasciamo nell'olimpo dove meritano di stare i Sentenced, grazie.

Scars of Solitude - "If these walls could talk"

Recensione a cura di Alessandro Zaina

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