Sabaton - The War To End All Wars

Copertina 6,5

Info

Genere:Power Metal
Anno di uscita:2022
Durata:45 min.
Etichetta:Nuclear Blast Records

Tracklist

  1. SARAJEVO
  2. STORMTROOPERS
  3. DREADNOUGHT
  4. THE UNKILLABLE SOLDIER
  5. SOLDIER OF HEAVEN
  6. HELLFIGHTERS
  7. RACE TO THE SEA
  8. LADY OF THE DARK
  9. THE VALLEY OF DEATH
  10. CHRISTMAS TRUCE
  11. VERSAILLES

Line up

  • Joakim Brodén: vocals, keyboards
  • Pär Sundström: bass
  • Chris Rörland: guitars
  • Tommy Johansson: guitars
  • Hannes Van Dahl: drums

Voto medio utenti

Inutile girarci intorno, i Sabaton dividono.
Chi li ama e porta ogni loro uscita discografica a scalare le classifiche e le vendite e chi li disprezza, considerandoli un pò "una spazzatura" Metal.
La verità, come sempre, sta nel mezzo con una doverosa premessa perlomeno per quanto riguarda il sottoscritto e cioè che questo è il primo disco che ascolto dall'inizio alla fine della band di Falun e che quindi mi sono approcciato alla recensione in modo quasi vergine e privo di preconcetti.
Quindi?
Il disco è bello, sopratutto è un concept ben fatto con 11 canzoni che raccontano 11 episodi della Guerra Mondiale 1914-18 come grandi affreschi d'epoca, sontuosamente raccontati con novizia di particolari. Tanto per intenderci ogni canzone ripercorre un episodio specifico della Grande Guerra, ad esempio "Sarajevo" l'assassinio di Archduke Franz Ferdinand, "Stormtroopers" i corpi speciali della Germania imperiale, "Dreadnought" una particolare nave da battaglia e così via. Un simile lavoro presupponeva ovviamente una musica pomposa, ricca di orchestrazioni, di arrangiamenti, di cori e così è stato anche se tutta questa lisciatura dei suoni è andata ad inficiare la forza d'urto finale delle canzoni sempre intesa piu' che altro come mix fra melodia (tanta) e spruzzate metal.
Ci sono brani taglienti che funzionano bene come "Stormtroopers" e "The Unkillable Soldier" dal chorus adatto ad essere cantato dal vivo, pezzi più oscuri e cadenzati quali l'ottima "Dreadnought" e brani più facili quali "Soldier Of Heaven".
Una costante che mi va giù a fatica è il vocione a mio parere inappropriato di Joakim Brodén, che dovrebbe trasmettere orgoglio bellico, epicità e potenza ed invece risulta fastidioso, di contro bisogna dare atto agli altri componenti della band di saper padroneggiare bene gli strumenti e di essere in grado di buttare giù riff efficaci come in "Hellfighters" e sopratutto "Valley Of The Death" uno dei pezzi che meglio coniuga melodia e metallo, altrove il piglio un pò gigione torna ad essere dominante come in "Race To The Sea".
Sul finale ci sono le 2 perle del disco vale a dire la struggente e drammatica ballad "Christmas Truce" e l'epica "Versailles" una colonna sonora composta da archi, fiati, cori che accompagnano la narrazione del famoso Trattato che portò alla conclusione della Grande Guerra.
"The War To End All Wars" unisce epicità, produzione stellare e tanto mestiere da parte dei Sabaton, un mix vincente che se da un lato dimostra sempre di più che " formula vincente non si cambia ", dall'altro rischia alla lunga di annoiare un pò.
Recensione a cura di Marco ’Metalfreak’ Pezza

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