Copertina 7,5

Info

Demo
Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2003
Durata:24 min.

Tracklist

  1. UNBORN SON
  2. TERROR MIND
  3. FLAME IN MY SOUL
  4. METAL LOUDER

Line up

  • Miguel A. Pulido: vocals
  • David Ballester: lead guitar
  • Marco Marouco: bass
  • Ricardo Ruiz: guitar
  • Eduardo Olmos: drums

Voto medio utenti

Questo demo risale ad un paio di anni fa, ed onestamente mi chiedo come mai gli spagnoli Sabatan siano ancora senza un contratto discografico, dato che il buon momento per la scena metal locale ha "premiato" gruppi inferiori a questi cinque madrileni. I Sabatan snocciolano quattro convincenti brani di Heavy Metal vecchia maniera, senza aperture sinfoniche e tastiere imperanti, collocandosi invece su posizioni tipiche della NHOBHM, che però arricchiscono con variazioni più veloci e talvolta al limite del Thrash, sfruttando un'ottima produzione ed preferendo per i testi l'utilizzo dell'inglese. Tutto questo è evidente sin dal primo brano del demo, "Unborn Son" che parte subito veloce e serrata, arricchita da un ottimo lavoro di chitarra nei riffs ed in fase di assolo, mentre non mi convince del tutto il refrain. Meno veloce e maggiormente scandita la seguente "Terror Mind", a mio parere il migliore episodio di questo "Metal Louder", mentre con "Flame in my Soul" ci troviamo di fronte alla canzone più lunga e meno diretta del demo, con interessanti passaggi strumentali ma caratterizzata sempre da ritmiche e riff sostenuti. La chiusura spetta alla titletrack, "Metal Louder", dai toni maggiormente epici ed anthemici, diciamo con un pizzico di Manowar ed uno (per le ritmiche ed i controcori) dei vecchi Anthrax. Sulla bio del gruppo vengo a sapere che nella loro prima fase di vita (i Sabatan sono attivi sin dal 1995) alle vocals militava Elisa Candelas, entrata poi nei Dark Moor dai quali se ne è andata in temi recenti. Ad ogni modo i Sabatan attuali mostrano ben pochi punti di contatto con i sinfonici Dark Moor, ed il cantante Miguel Pulido non ha da temere nessun tipo di confronto, una voce potente ed in grado di passare senza problemi da un cantato aggressivo ad uno più impostato, come dimostra ampiamente su "Terror Mind", e dovrebbe solo migliorare la sua pronuncia inglese. Quindi è stata una sorpresa (e un dispiacere) scoprire come qualche mese fa abbia deciso di lasciare il gruppo passando il testimone al nuovo entrato Jesus Fernandez. Fortunatamente i Sabatan hanno altri punti di forza, sia grazie ai due chitarristi, Ricardo Ruiz e David Ballester, con quest'ultimo che si occupa della parte solista e del songwriting, sia per l'altra coppia, Marco Marouco e Eduardo Olmos che compongono la sezione ritmica, sempre presente e dinamica. Resto in attesa di materiale più recente, per testare lo stato di salute del gruppo e la validità del nuovo cantante, per ora vi consiglio di dare un ascolto a "Metal Louder".
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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