Copertina 8

Info

Demo
Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2003
Durata:28 min.

Tracklist

  1. WATCH OUT
  2. FIST IN THE AIR
  3. HATRED
  4. GANGLAND (TYGERS OF PAN TANG)
  5. MORE YOU SWEAT
  6. LOT TO LOSE
  7. FREE COUNTRY

Line up

  • Sergio Turano: guitars
  • Marcelo Lanfranchi: vocals
  • Gustavo Lanfranchi: bass
  • Hamilton: drums

Voto medio utenti

Se non ci fosse stata una biografia allegata, avrei incominciato la recensione dei Denim and Leather precisando che si trattava questa di una ristampa di un gruppo inglese minore della New Wave of British Heavy Metal (e che con non poca vergogna avrei ammesso non conoscere) databile all'incirca 1980. Produzione, sonorità, tematiche, voce ed energia sono quelli di Gaskin, Samson, Holocaust e compagnia, di quel movimento che in poco più di tre anni ha lanciato bands d'altissimo livello in grado di segnare la storia del metal. Invece, questi Denim and Leather arrivano ventidue anni dopo e da una nazione che più lontana non si poteva pensare: il Brasile. Nato nel 1992 il quartetto brasiliano si è subito affermato in madre patria per i concerti a base di Picture, Witchfinder General e affini, affermandosi, insomma, come la più atipica e imprevedibile brasiliana NWOBHM Tribute Band! In questo "Too Damn Loud!", dal titolo di per sé esplicativo, i Denim and Leather non si spostano di un millimetro da queste coordinate stilistiche, confezionando un ottimo lavoro di heavy metal indissolubilmente legato al sound britannico dei primi Eighties, come ben mostra l'opener "Watch Out", che potrebbe benissimo essere uscita dalla mente di un Paul Samson, o la bellissima "Hatred". Immancabile la cover, a testimoniare l'amore incondizionato della band verso la scena inglese, ruolo in questo caso assunto dalla celebre "Gangland", traccia d'apertura dello storico "Spellbound" dei Tygers of Pan Tang. La produzione perfettamente retrò e la timbrica di Marcelo Lanfranchi rappresentano, oltre ovviamente alla qualità ottima delle composizioni, il punto di forza di un lavoro che vuole essere un tributo alla NWOBHM e che riesce perfettamente nel proprio intento, trascinando l'ascoltatore indietro di venti anni. Insomma, un disco che non manca di piccole imprecisioni esecutive, di quelle che contribuiscono a dare quel tocco retrò, e che emula alla perfezione, senza altre pretese, il suono e l'attitudine inglese a cavallo tra '70 e '80. Un ascolto davvero consigliato a tutti i nostalgici! "If it's not too Damn Loud... It's not Heavy Metal at All!"
Recensione a cura di Lorenzo 'Txt' Testa

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