Copertina 7

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2022
Durata:44 min.
Etichetta:Purity Through Fire

Tracklist

  1. VULTURES
  2. THE ABYSS
  3. SOLVE: ROUTE TO EXTINCTION
  4. COAGULA: PROMETHEAN FIRE
  5. DOOMED TO DEATH
  6. PITCH BLACK
  7. IN DEFIANCE
  8. OF AGONY AND EMPTINESS
  9. THE SOLIPSIST

Line up

  • Ricardo Araya: bass, guitars, vocals
  • Pablo Vera: drums

Voto medio utenti

Il duo cileno degli Ad Finem Omnia è al suo esordio discografico, grazie alla Purity Through Fire Records, con "No Peace · No Dawn" un album che, nonostante la provenienza geografica del gruppo, è fortemente legato con il black metal melodico di metà anni '90 tipico della scuola svedese e che, dunque, non ci regala alcuna novità ma ci offre la riproposizione di un suono immortale, sempre piacevole da ascoltare, soprattutto se fatto bene come nel caso specifico.
Del resto, gli Ad Finem Omnia non sono certo dei novellini essendo, da tempo, coinvolti in progetti come i Sol Sistere o gli Animus Mortis e i Totten Korps, ed avendo, quindi, acquisito la necessaria esperienza per offrirci nove brani taglienti, ricchi di un riffing davvero coinvolgente, melanconici nel loro spirito, e sorretti da intiganti melodie che si contrappongono, nella più classica delle dicotomie estreme, con l'intransigenza sonora e con quella patina gelida che riveste il comparto strumentale e lo scream, rabbioso e violento, dando vita, come ricordavo più in alto, ad un lavoro di buona qualità, molto efficace nel ricreare le atmosfere di un periodo musicale ormai passato ma sempre magico e dannato nel suo saper colpire con sferzante brutalità e classe critallina.
"No Peace · No Dawn" è una sorta di tributo ad un certo modo di intendere il black metal: con questo lavoro si va, dunque, sul sicuro se il vostro cuore è rimasto negli anni '90 e se tutte le innovazioni che poi sono seguite nel corso del tempo non hanno mai incontrato il vostro interesse.

Chiaramente non ci troviamo al cospetto di un capolavoro o di qualcosa in grado di cambiare le sorti del metal estremo, questo no, tuttavia ho sempre apprezzato chi, come il duo cileno, suona per il piacere di farlo e suona quello che gli piace, indipendentemente dalle mode o, peggio, dalla prostituzione artistica che, almeno alle nostre latitudini, è sempre più frequente e deprimente.

Lunga vita, per quanto mi concerne, al sud America ed al suo modo di vivere il black metal: il ricordo di Dissection, Sacramentum, Dawn e melodici cantori dell'oscurità estrema, sopravviverà anche grazie alla dedizione ed al cuore, nebbioso, di gente come gli Ad Finem Omnia.
Recensione a cura di Beppe 'dopecity' Caldarone

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