Vulture Lord - Deathiah Manifesto (Split with Black Altar)

Copertina SV

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2022
Durata:27 min.
Etichetta:Odium Records

Tracklist

  1. DOMINIONS OF DEATH
  2. HARK ! THE HYMNS OF WAR
  3. BLOODSTAINED RITUALKNIVES
  4. USURPER, THY NAME IS DEATH

Line up

  • Sorath: vocals
  • Uruz: drums
  • Enzifer: guitars
  • Malphas: guitars, bass

Voto medio utenti

Altro giro altro split … e così poco dopo aver ascoltato il luciferino album ad opera di Nathr & Ordo Cultum Serpentis, sono di nuovo alle prese con questo 'nuovo' interessantissimo formato … questa volta ci troviamo di fronte ai polacchi Black Altar e ai norvegesi Vulture Lord … Diciamo subito che se lo split tra Nathr & Ordo Cultum Serpentis era finito in un sostanziale equilibrio qualitativo, alla fine di questa 'sfida' tra due bands veterane dell'underground europeo, abbiamo invece un 'vincitore' , infatti i 2 brani (più intro ed outro) proposti dalla one band polacca che fa capo a Shadow (per l'occasione coadiuvato da membri di Vader, Mork e Enshadowed) sono decisamente di qualità superiore (ma non ai livelli di originalità di tanti più decantati connazionali) rispetto a quelli di Vulture Lord. Mentre la band norvegese preferisci infatti 'deliziarci' con un assalto sonoro dal forte retro gusto thrash, un po' cacofonico, Black Altar, calibra molto meglio le proprie munizioni a base di black metal, annichilendo tutto ciò che trova sul proprio cammino con grande perizia e abilità, tanto che mi hanno fatto veramente venir voglia di andare a rispolverare i precedenti lavori. La Odium records, che lo scorso agosto ha pubblicato il come back (dopo 18 anni) dei Vulture Lord, punta molto su questa release, proponendocela sia in formato vinile (ormai un classico di questi tempi) che come cd sagomato a forma di croce rovesciata (of course). Un dispendio finanziario che sinceramente non mi trova completamente d'accordo ma che non sembra interessare molto la label, convinta com'é delle potenzialità del lavoro in questione. 'Deathia Manifesto' nonostante gli sforzi promozionali, rimane comunque un prodotto di seconda fascia, indirizzato solo ai die-hard fans del genere, che troveranno comunque di che rallegrarsi con questo onesto tuffo nell'underground 

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