Copertina 8

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2021
Durata:61 min.
Etichetta:Trollmusic

Tracklist

  1. SCHED OREIDIG (INTRO)
  2. NACHTKRAPP
  3. ZEITLANG
  4. WEIZVÅDA
  5. NORDWAND
  6. A DÅG IM HERBST
  7. AUF DA ROAS
  8. S' LETZTE G'LEIT
  9. A GRÅBLIACHT

Line up

  • Grànt: vocals, lyrics
  • Gråin: guitars, bass
  • Seb: drums (guest)

Voto medio utenti

Un concept-album, che racconta la storia di un uomo anziano che si isola dalla società andando a vivere in un casolare tra le montagne per riflettere sulla sua vita e sulla morte imminente, fa da sfondo all'esordio dei bavaresi Gràb i quali, in omaggio al forte connubio tra musica e territorio che spesso caratterizza i gruppi di quella zona, rilasciano un delizioso album di black metal atmosferico fortemente debitore nei confronti degli ultimissimi, immensi, Lunar Aurora, veri e propri numi tutelari, a mio modesto parere, del duo.
"Zeitlang" è un album misantropico e gelido che ci cala, perfettamente, all'interno del concept, senza ricorrere, se non a tratti, a velocità elevate (comunque distruttive), ma prediligendo un approccio ragionato, molto attento alle atmosfere desolate ed evocative che costituiscono l'essenza di un lavoro a tratti struggente, a tratti disarmante nel suo essere avvolto nel ghiaccio dell'inverno e, sempre, "bavarese" in ogni suo anfratto, tanto è vero che Grànt, vocalist e mente del progetto (non solo dei Gràb in realtà, vista la sua militanza in tante realtà della scena estrema tedesca), sceglie di cantare in un dialetto locale parlato in una zona meridionale a conferma, non solo dell'influenza dei Maestri citati in alto, ma anche, lo ribadisco ancora, dell'indissolubile filo rosso che lega, strettamente, territorio e strumenti musicali.

I Gràb, abili tessitori di grigia melanconia, arricchiscono la propria musica con strumenti folk tradizionali e con un uso davvero indovinato delle tastiere, quasi aliene, che sono capaci di dipingere scenari alpini, affascinanti ma certamente pericolosi come quelli che, a ben guadare, possiamo trovare scavando nei più reconditi anfratti delle nostre menti quando la solitudine e la fine minacciano il nostro "essere" terreni.
Pur essendo un semplice, esordio, al netto però della grande esperienza dei musicisti coinvolti, "Zeitlang" è un lavoro riuscito, magniloquente e straziante, con momenti di qualità assoluta, forse un po' troppo lungo nella sua durata di oltre un'ora, in grado, in ogni caso, di risultare ipnotico e magnetico come solo lo spettrale “Hoagascht” ha saputo fare, negli ultimi anni, in terra tedesca, e già un paragone come quello appena fatto dovrebbe convincere tutti voi a dare una possibilità ai Gràb piuttosto che perdere tempo dietro ai "grandi" nomi ai quali, di grande, è rimasto solo il passato e, forse, nemmeno quello.

Album magico e doloroso nella sua subdola violenza.

Recensione a cura di Beppe 'dopecity' Caldarone

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