Copertina 8

Info

Anno di uscita:2007
Durata:61 min.
Etichetta:Frontiers
Distribuzione:Frontiers

Tracklist

  1. I'M ALIVE
  2. STOLEN
  3. BLINK OF AN EYE
  4. WHEN NOBODY'S LOOKING
  5. BACK OF YOUR MIND
  6. LIFE WORTH REMEMBERING
  7. RE-IMAGINE
  8. WORLD BEFORE AND AFTER
  9. WHERE ARE WE NOW
  10. WHERE THE ROAD ENDS
  11. EVERYTHING I NEED IN A WOMAN
  12. CALL IN ANOTHER DAY
  13. HALF A WORLD AWAY

Line up

  • Kelly Keagy: vocals, drums, guitar
  • Jim Peterik: guitar, bass, keyboards, backing vocals
  • Reb Beach: guitar
  • Mike Aquino, Brian Bart, Bruce Gaitsch, Tommy Denander: guitars
  • Kent Slucher: drums
  • Michael Lardie, Mike Behymer: keyboards
  • George Hawkins: bass

Voto medio utenti

Chiunque abbia avuto l’occasione di conoscere i migliori Night Ranger e ne abbia apprezzato le enormi qualità, difficilmente potrà scordarsi di un gruppo così affiatato e vincente, capace di creare, tra l’altro, come spesso accade, una sorta di solido legame con i suoi sostenitori, sempre molto attenti ad ogni cosa riguardi in qualche maniera il combo californiano.

Personalmente mi ritengo un affiliato a tale categoria, ed ecco perché la pubblicazione del primo solo album del (co)cantante e batterista del Ranger Kelly Keagy (“Time passes”), era stata accolta dal sottoscritto come un qualcosa di assai atteso (e molto appagante alla prova dei fatti) ed ecco perché a questo nuovo “I’m alive” non può che essere riservata la stessa sorte.

Come già nel precedente, è nuovamente il grande talento di Jim Peterik ad offrire il suo contributo in fase di scrittura, produzione ed esecuzione, sostenuto in quest’ultima attività da Reb Beach (che torna a collaborare con Mr. Keagy dopo l’eccellente progetto The Mob), Tommy Denander, Mike Aquino (Pride Of Lions, Mecca), Michael Lardie (Great White, nonché gli stessi Night Ranger) e Bruce Gaitsch (solo per citare i nomi più famosi tra quelli coinvolti), mentre mancano questa volta i “suggestivi” interventi di Jeff Watson, Jack Blades e Brad Gillis.

Ascoltando i sessantun minuti di durata del disco si nota, se li confrontiamo con quelli che contraddistinguono il suo illustre predecessore, un lieve incremento nella “prestanza” e nitidezza dei suoni, che oggi colpiscono con maggiore impatto, senza scalfire peraltro minimamente lo straordinario temperamento melodico delle composizioni, sempre varie nelle soluzioni e assai generose nella distribuzione di robusta passionalità.

A beneficio di chi, come me, ha amato “Time passes”, dico anche che questo secondo album sembra prestare una minima attenzione pure alla questione “aggiornamento sonoro” (“Stolen” è l’esempio più significativo di tale interesse), ma tengo altresì a rassicurarli in toto: come anticipato, si tratta di un’operazione assennata, limitata ad alcune sfumature e per nulla snaturante, rappresentando probabilmente l’effetto di una piccola suggestione “moderna” sulla personalità di un artista che non è rimasto esclusivamente ancorato al suo passato.

Del resto basta dedicarsi con la dovuta calma alla forza espressiva della title-track e di “World before and after” (in qualche modo “sorellina” per potenza e feeling di “Before anybody knows I’m gone” del disco precedente), ai volteggi cesellati dalla chitarra di “Blink of an eye”, alle irresistibili melodie catalizzanti di “When nobody’s looking”, “Life worth remembering” e “Half a world away”, al sinuoso impulso elettro-acustico di “Back of your mind” o ancora a “Everything I need in a woman”, una chic-eria romantica che prosegue la tradizione delle grandi ballads prodotte dalla “famiglia”, dalla celeberrima “Sister Christian” (da “Midnight madness”) fino a “Where there’s a woman” (da “Time passes”), per rendersi conto di quanta classe, verve e intensità emotiva ci sia nelle canzoni di Keagy e dei suoi illuminati collaboratori, senza l’ombra di forzature o eccessi di autocompiacimento nostalgico.

Puro e semplice hard rock melodico a stelle e strisce della migliore fattura, che rende “I’m alive” una priorità fondamentale per tutti i fans del settore, i quali ritroveranno in esso molte delle sensazioni che gli stessi Night Ranger sapevano (o sanno ancora? Discograficamente sono fermi dal 1998!) regalare munificamente. Buy it!
Recensione a cura di Marco Aimasso

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