Copertina 7,5

Info

Genere:Power Metal
Anno di uscita:2021
Durata:48 min.
Etichetta:No Remorse Records

Tracklist

  1. JUDAS
  2. DON'T FALL FROM THE SKY
  3. ON THE EDGE
  4. FIRE BELOW
  5. SET THE NIGHT ON FIRE
  6. NO FEAR
  7. EYE OF THE STORM
  8. SOLD MY SOUL
  9. CHASING TIME
  10. WALKING INTO THE LIGHT

Line up

  • John Britsas: vocals, keyboards
  • Stelios Koutelis: guitars
  • Nick Efetzis: guitars
  • Dinos Ganitis: bass
  • Andreas Vlachogiannis: drums

Voto medio utenti

Amanti del Power Metal anni 2000, riunitevi! I Crimson Fire sono riusciti nella missione di creare un album che finalmente non sappia o di pura cattiveria nei riff a vuoto, di ritornelli fiacchi, o ancor peggio a mio parere, di batteria incessante dall'inizio alla fine, con la conseguenza di un gran mal di testa. "Another Dimension" conferma anche la crescita dal punto di vista musicale della band, che dall'ingenuo "Metal Is Back" del 2010, dove lo stile del gruppo era ancora da perfezionare, è riuscita a smussare quei piccoli difetti, arrivando con questo terzo album a mostrare definitivamente la loro personalità.

Tanti piccoli elementi che vanno a confluire in un disco compatto ed energico, fra richiami ai primi Hammerfall, e riff ispirati chiaramente ai Gamma Ray e agli Edguy. Oltre a sonorità prettamente Power Metal però, i Crimson Fire non rifiutano anche un po' di AOR anni 80', in dosi minime, ma sempre presenti.

Immagine


"Set The Night On Fire" è l'esempio lampante di quest'ultima descrizione, un buon mid tempo che si regge su un ottimo riff, mentre con la doppietta "Dont Fall From The Sky" e "On The Edge" si ritorna su lidi più classici, e dove la voce di John Britsas, acuta il giusto ma non per questo priva di carisma, prende il ruolo di protagonista. I Crimson Fire bilanciano alla perfezione momenti più di impatto come può essere "No Fear", ad altri dove la band decide di costruire in maniera più articolata i pezzi, un esempio ne è "Chasing Time", o la conclusiva "Walking Into The Light". Stona solo "Eye Of The Storm", dove i richiami agli Stratovarius di fine anni 90' diventano un po' troppo evidenti, e il pezzo alla lunga risulta abbastanza anonimo. Il disco gode inoltre di una produzione chiara e pulita, che riesce a donare a tutte le canzoni presenti una buona potenza, ma anche a non farle cadere nell'anonimato.

Dopo due lavori dove le idee erano presenti, ma realizzate in maniera abbastanza altalenante, i Crimson Fire sono riusciti a fare centro, e di questo gli va dato atto. Si riducono ancora le imperfezioni nel sound della band, e chissà che il prossimo lavoro possa risultare quello decisivo per il gruppo. Ma per ora direi che per il futuro c'è ancora tempo, pensiamo al presente e godiamoci questo disco.

Recensione a cura di Francesco Metelli

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