Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2006
Durata:58 min.
Etichetta:SPV
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. THE MYSTERIOUS RETURN (INTRO)
  2. FLY TO THE MOON
  3. ROCK THE NATION
  4. VALLEY OF SIN
  5. LIVING A LIE
  6. NO CHANCE TO LIVE
  7. MYSTICA
  8. HAUNTED CASTLE SERENADE (OPUS # 4 GRAZIOSO E AGRESSO)
  9. LOSING THE GAME
  10. THE CURSE OF THE DAMNED

Line up

  • Axel Rudi Pell: guitars
  • Johnny Gioeli: vocals
  • Mike Terrana: drums
  • Volker Krawzcak: bass
  • Ferdy Doernberg: keyboards

Voto medio utenti

Axel Rudi Pell prosegue nel suo percorso musicale con il nuovo "Mystica", coerente anche a livello lirico, dato che diversi brani si riallacciano al concept fantasy che si era già delineato nei suoi precedenti album. Le composizioni si mantengono quindi fedeli all'Hard Rock neoclassico e melodico che ha finora caratterizzato l'ex chitarrista degli Steeler, da sempre influenzato da Ritchie Blackmore e dai Rainbow, giunto ora al ragguardevole traguardo dell'undicesimo studio album. Lo accompagna una formazione ormai stabile da diversi anni, per la precisione da "The Masquerade Ball" del 2000, una line up composta dal cantante Johnny Gioeli (Hardline), dal batterista Mike Terrana (per lui troppe le bands da citare...), dal tastierista Ferdy Doernberg (Rough Silk) e dal bassista Volker Krawczak, fido compagno di Pell sin dai tempi degli Steeler. Tutti musicisti di prim’ordine, anche se poi a mettersi in maggior evidenza sono ovviamente Axel Rudi Pell ed il sempre più convincente Johnny Gioeli, quest'ultimo davvero fenomenale nell'accoppiata "Valley of Sin" e "Living a Lie", come nella ballad "No Chance to Live", dotato di una voce graffiante ed allo stesso tempo profonda ed emozionante.
La titletrack è l’ideale per confermare la validità del songwriting di Pell, bisogna però ammettere che raramente lo vediamo allontanarsi da quelle soluzioni che ha ormai consolidato col tempo, e se anche talvolta si nota la necessità di maggior pathos e d’incisività, il suo assolo di chitarra è letteralmente strepitoso. Non manca poi l'inevitabile strumentale, "Haunted Castle Serenade", dove è ovviamente Pell a dominare la scena, prima che i ritmi si alzino con la scattante (al pari di "Fly to the Moon") "Losing the Game" e che l'epicità (e lo spettro dei Rainbow...) faccia capolino sulla conclusiva "The Curse of the Damned", dove anche il bravo Ferdy Doernberg si ritaglia spazi importanti, rivaleggiando con il suo hammond con la chitarra del biondo chitarrista tedesco.
Poche innovazioni, ma la classe c'è... e si fa sentire!
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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