Copertina 5

Info

Genere:Power Metal
Anno di uscita:2006
Durata:57 min.
Etichetta:Massacre
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. WILDHEART
  2. LAST TRAIN TO HELL
  3. ON THE EDGE OF ETERNITY
  4. THE REAL ME
  5. LOVEHUNTER
  6. NEW DAWN
  7. IN MY DREAMS
  8. THE KING AND THE GOD
  9. COMING HOME

Line up

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Recentemente passati dalle nostre parti al seguito di Doro Pesch, i Winterborn sono uno di quei classici gruppi di cui proprio non c’è alcun bisogno. Il loro è un power metal di chiaro stampo tedesco, che non disdegna ammiccamenti alle sonorità più classiche di Ronnie James Dio, ma che risulta assolutamente privo di mordente, dall’inizio alla fine. O meglio, l’impatto iniziale non è poi così malvagio (sarà merito dei suoni potenti e puliti quanto basta?), ma basta arrivare a metà disco per capire che dietro a composizioni apparentemente gradevoli non c’è assolutamente nulla di nulla. Non è tanto la mancanza di originalità (tanto ormai chi ce l’ha più in questo genere?), quanto la manifesta incapacità di scrivere canzoni decenti! Se si eccettua “Last train to hell”, dotata di un refrain quanto meno orecchiabile, il resto dei brani viaggia ad un livello di mediocrità che farebbe impallidire la garage band del vostro vicino di casa (che poi magari è un fenomeno!). Quel che è peggio, è che giocano anche a complicarsi la vita, inserendo intricate parti strumentali che vorrebbero essere progressive e che riescono solo a far sbadigliare: “On the edge of eternity”, coi suoi dieci minuti (dieci!) di durata si candida ufficialmente a brano più noioso del 2006, ma anche il resto non grida al miracolo.
Adesso non voglio lanciare un altro dei miei soliti fastidiosi proclami sul fatto che il power metal (o il metal in generale?) è morto e sepolto, almeno per quanto riguarda la nascita di nuovi talenti, però qui qualche punto interrogativo bisognerà pur metterlo. Sinceramente, finché la qualità media delle uscite discografiche si attesterà sulla media di questi Winterborn, non me la sento proprio di condannare il download: ragazzi, chi vogliamo prendere in giro? La cosa peggiore di tutte è che questi ragazzi incidono per la Massacre, che dovrebbe avere ancora la fama di una delle etichette più importanti del settore: che cosa sta succedendo? Chiunque abbia un barlume di risposta a portata di mano è ben accetto, nel frattempo state alla larga da questo disco con tutte le vostre forze!
Recensione a cura di Luca Franceschini

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