Copertina 7

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2006
Durata:51 min.
Etichetta:Metal Heaven
Distribuzione:Frontiers

Tracklist

  1. HANDS OF FATE
  2. OUT OF TIME
  3. POINT OF NO RETURN
  4. LONG TIME DEAD
  5. MOMENT OF WEAKNESS
  6. FIRE & ICE
  7. MISGUIDED LIFE
  8. MIDNIGHT
  9. SEEKER OF TRUTH
  10. DARK SECRETS
  11. SEVEN GATES
  12. FEAR OF LIFE

Line up

  • Patrik Johansson: vocals, guitars
  • Mats Johansson: guitars
  • Pelle Johansson: bass
  • Torbjorn Edqvist: drums

Voto medio utenti

L'Heavy Metal frizzante e dinamico dei Dawn of Silence mi accompagna con piacere durante l'ascolto del loro disco d'esordio, "Moment Of Weakness". I rimandi agli Iron Maiden sono subito evidenti, sin dall'opener "Hands Of Fate" (si faranno poi sentire con prepotenza sopratutto su "Point of No Return" e "Midnight"), eppure questa giovane formazione svedese rifinisce il tutto con quel tocco melodico e powereggiante tipico di parecchi gruppi provenienti dalla natia Svezia, come ad esempio gli Hammerfall (vedasi "Fire & Ice" o "Seven Gates").
Sono ben tre i Johansson presenti nella line up, di cui due (il chitarrista Mats ed il bassista Pelle) fratelli; si tratta ad ogni modo di quattro ragazzi cresciuti assieme e che sin dai tempi dalla scuola sono stati uniti dalla passione per l'Heavy Metal, che li ha portati ad incidere ben 5 demo, e che ora riescono a far confluire all'interno delle dodici canzoni racchiuse su "Moment Of Weakness".
Ma questi ragazzi sembrano avere anche i mezzi tecnici per farsi benvolere, le chitarre (emule della coppia Murray/Smith) sono ben affilate e scorrazzano che è un piacere, mentre la sezione ritmica mazzula quanto basta, inoltre il chitarrista Patrik Johansson fa ottime cose anche al microfono, sia quando si atteggia a Bruce Dickinson, sia quando si fa più graffiante, come gli riesce durante la priestiana "Long Time Dead".
Una produzione tosta e poco laccata, curata da Jonas Kjellgren (ha collaborato con Scar Symmetry e Centinex), che ben si adatta all'incedere spedito dei Dawn of Silence, rimane l'ideale per questo genere di sonorità, mentre lo è decisamente meno la copertina, anonima ed insignificante.
Così a dispetto della poca originalità presente nei suoi solchi, questo album si fa ascoltare con soddisfazione.
L'Heavy Metal domina anche "nell'alba del silenzio"
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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