Copertina 7

Info

Anno di uscita:2021
Durata:36 min.
Etichetta:Century Media Records

Tracklist

  1. ASHE
  2. DEATH RETURNS...
  3. SATANIC MAGICK ATTACK
  4. ELECTRIC PHANTOMS
  5. MYSTIFIER (WHITE NIGHT CITY)
  6. CURSED BE THY KINGDOM
  7. VALLEY OF THE RAVENS
  8. METAL BURNER
  9. THE WIDOW'S BLADE
  10. SIGN OF THE WOLF

Line up

  • M. Von Bewitcher: vocals, guitar
  • A. Magus: bass
  • A. Hunter: drums

Voto medio utenti

Complicare è facile, semplificare è difficile.
Per complicare basta aggiungere tutto quello che si vuole: colori, forme, azioni, decorazioni, personaggi, ambienti pieni di cose. Tutti sono capaci di complicare. Pochi sono capaci di semplificare
”.

Credo valga la pena fidarsi del geniale Bruno Munari, e di certo i Bewitcher hanno dimostrato, sino ad oggi, quanta verità si annidasse nelle sue parole.
Il nuovo “Cursed be thy Kingdom” avrà continuato nello stesso solco?

Ad un primo ascolto la risposta sembra affermativa:
- il blackened speed thrash di matrice ottantiana costituisce ancora il fulcro del sound;
- l’album dura 36 minuti e solo una delle dieci canzoni che compongono la tracklist supera i 5;
- nei solchi del platter si rinvengono ancora echi di due gruppi che hanno fatto della semplificazione un'arte, ossia Venom e Motörhead.

Eppure, già soffermandosi sul bellissimo artwork a firma Paolo Girardi -sempre più una garanzia- s’insinua il sospetto che “Cursed be thy Kingdom” possa fungere da ponte per una evoluzione sonora improntata a soluzioni più ragionate e, perché no, melodiche.
Altri indizi a suffragio di questa ipotesi:
- la produzione ottenuta da Armand John Anthony (Night Demon) negli studi californiani di The Captain’s Quarters suona molto (troppo?) levigata e classic metal rispetto ai dischi precedenti;
- “Mystifier (White Night City)” sembra estrapolata dal songbook dei Tribulation, mentre “Satanic Magick Attack” attinge dalla NWOBHM più sulfurea;
- “Valley of the Ravens”, udite udite, rallenta addirittura i ritmi, crogiolandosi in atmosfere magniloquenti dal sapore quasi epic.

Non temete: quando vogliono, i Bewitcher sanno ancora comporre brani che farebbero staccare la testa dal collo a furia di headbanging anche a Maria Antonietta -scusate, mi è venuta così-.
Vi basti posare le orecchie su schegge impazzite come la title track, “Electric Phantoms” o “Death Returns…” per chiarimenti a riguardo.

Insomma, i segnali sono contrastanti, ma ho maturato la convinzione che i Bewitcher stiano per salpare verso nuovi lidi, e che questo “Cursed be thy Kingdom” verrà ricordato, tra qualche anno, come il classico disco di transizione.
Al di là delle mie fallaci suggestioni, discutiamo comunque di una compagine di valore e di un prodotto ben realizzato e godibilissimo.

Vedremo quel che ci riserverà il futuro; nel frattempo un ascolto, fossi in voi, lo concederei eccome.

Recensione a cura di Marco Cafo Caforio

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