F.K.Ü. - 4: Rise of the Mosh Mongers

Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2013
Durata:42 min.
Etichetta:Napalm
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. MOSHOCALYPSE NOW
  2. RISE OF THE MOSH MONGERS
  3. BLACK HOLE HELL
  4. CANNIBAL DETOX
  5. THE ÜBERSLASHER PT. 1
  6. SCREAM BLOODY MOSHER
  7. ESOX LUCIUS
  8. THE ÜBERSLASHER PT. 2
  9. AT THE MOUNTAINS OF MADNESS
  10. A NIGHTMARE MADE THRASH
  11. 112 OCEAN AVENUE
  12. THE ÜBERSLASHER PT. 3
  13. MARZ ATTACKS
  14. TERROR TRAIN
  15. THE ÜBERSLASHER PT. 4
  16. THEY FEED IN THE DARK
  17. ANTHEM OF THE MOSHOHOLICS
  18. WE´RE EVIL

Line up

  • Pat Splat: bass
  • Dr. Ted Killer Miller: drums
  • Pete Stooaahl: guitars
  • Larry Lethal: vocals

Voto medio utenti

Non sono molto conosciuti i Freddy Krueger's Ünderwear, al secolo F.K.Ü., quartetto fondato nel lontanissimo 1987 e poi risorto, senza aver mai inciso nulla nel frattempo, nel più recente 1999 con il loro disco d'esordio "Metal Moshing Mad".

Da allora altri due dischi per etichette assolutamente underground fino a questo loro quarto album edito dalla nota e ricca di qualità label austriaca Napalm che ha puntato tutto su di loro e su questo revival del thrash old school per lanciare "4: Rise of the Mosh Mongers", un titolo che più esplicativo di così si muore.

Senza inventare NIENTE, ed è giusto che sia così, gli FKU ci servono un disco più che gradevole, energico, trascinante e melodico, dove l'influenza di testa sta negli Anthrax di "Spreading the Disease" ed i Mortal Sin, più i Nuclear Assault di "Handle With Care" e gli Overkill dei primi due album, insomma una miscela di thrash più ragionato e cadenzato spruzzato di speed e condito da una voce pulita, roca il giusto, che più di una volta ci richiama alla mente John Connelly nelle note più stridule e Mat Maurer in quelle più profonde.

Brani che quando durano 3 minuti durano tanto, riffs che richiamano il mosh più intenso, chorus facilmente assimilabili e canterecci, queste le frecce nell'arco degli FKU che certamente, visto la data di formazione risalente a 25 anni fa, non possono essere considerati nè dei novellini nè dei cavalcatori di trend, dato che sono solamente arrivati alla "notorietà" con una generazione di ritardo.

"4: Rise of the Mosh Mongers" è un disco che non fa gridare al miracolo ma che fa muovere i piedi, la testa, tutto il corpo, che ti fa diventare uno scemo alle prese con l'air guitar, insomma tutto quello che un disco thrash dovrebbe: la sola "Scream Bloody Mosher", ruffiana potente e paracula come poche, varrebbe l'acquisto di questo disco, ovviamente da parte dei nostalgici anni '80, come il sottoscritto.

Bravi e sottovalutati!
Recensione a cura di Gianluca 'Graz' Grazioli

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