Fulci - Opening The Hell Gates "Reissue 2021"

Copertina 7,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2021
Durata:29 min.
Etichetta:Time To Kill Records

Tracklist

  1. ZOMBI SLAM SQUAD
  2. PREMATURE SEPOLTURA
  3. AMONG THE WALKING DEAD
  4. DERANGED MINDS
  5. FEEDING THE UNDEAD
  6. GORE LIFE
  7. OPENING THE HELL GATES
  8. INCUBUS IN THE SURGERY ROOM (DEMO)
  9. CITY OF THE LIVING DEAD (DEMO)
  10. INFERNO II
  11. DEATH BY METAL

Line up

  • Klem: bass
  • Dome: guitars
  • Fiore: vocals

Voto medio utenti

Il 2021 sarà un anno ricco per i death metallers nostrani Fulci, perché oltre che la pubblicazione del nuovo lavoro ispirato al film fulciano “Voci Dal Profondo”, ecco che la Time To Kill ristampa il loro debut del 2015 aggiungendovi anche altro materiale e ristampandolo per la prima volta in vinile.
Chi conosce bene il combo campano sa che l’amore sconfinato per il regista “terrorista dei generi” è parte del loro ideale musicale.
Con questo primo passo la band si era ispirata al primo capitolo della cosiddetta “Trilogia Della Morte” del regista romano conosciuto all’estero come il “padrino del gore”.
Dal morso iniziale “Zombie slam squad” dalle chitarre minacciose con un che di doom/ death metal che sembrano proprio imitare l’andamento dinoccolato di un’orda di cadaveri semoventi affamate di carne umana, allo scossone tellurico di “Premature sepultura”, il vocalist Fiore dal timbro ultraprofondo ci conduce attraverso la città maledetta di Dunwich.
Anche la pesantissima “Deranged minds” vi grattugerà la colonna vertebrale, perché non credo che terrete fermo il testone andando a tempo con le ritmiche di questo brano abrasivo, mortifero e che puzza di Cannibal Corpse alternando growl a vocals urlate.
In mezzo abbiamo campionamenti mirati del film ispiratore del concept album; un film che nonostante gli anni sa ancora rabbrividire e far accapponare la pelle con le soluzioni create e il profluvio di sangue e massacri.
Celebre la famosa scena che coinvolge Daniela Doria e Michele Soavi nel quale la malcapitata vomita le sue stesse interiora (in realtà a detta dello stesso Fulci erano interiora di vitello da poco acquistate e prearate).
La titletrack invece alterna tempi pesantissimi, catacombali con growl che duettano con vocals pulite a sfuriate serratissime e chitarroni lividi; tanto lerciume, sozzura e putrefazione sonora.
Paura”, è la strumentale che riprende e metallizza a dovere il tema conduttore composto dal Maestro Fabio Frizzi per il film del 1980; brano dai connotati doom/ death metal con un solo inquietante di chitarra.
Grande disco e che mette nero su bianco la bontà del combo nostrano; una ristampa da avere e conservare.
L’anima che anela all’eternità, deve sottrarsi al giogo della morte, tu, o viandante alle soglie delle tenebre, vieni…”.
Recensione a cura di Matteo Mapelli

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