Arriva a quattro anni di distanza dall’ottimo
“Planets + Persona” il nuovo album solista di
Richard Barbieri, tastierista dalla carriera pluriennale che ha militato, tra gli altri, nei Japan di David Sylvian e nei Porcupine Tree di Steven Wilson.
“Under A Spell” è la perfetta evoluzione del sound stratificato, morbido e ipnotico del suo predecessore, a cavallo tra un’ipotetica colonna sonora di un film noir (penso alla titletrack o a
“Flare 2”) e le intuizioni da
sound-designer tanto care al musicista (
“Clockwork”, “Star Light”). A volte gli echi sono quelli degli Enigma più “ermetici” di Michael Cretu o dei Depeche Mode più sperimentali (
“Serpentine”, “Sketch 6”), ma non mancano momenti avvolgenti, quasi romantici, come nel caso della meravigliosa
“Darkness Will Find You” (da brividi) o della conclusiva
“Lucid”.
Oggi come ieri, non aspettatevi di trovare del rock in questo full-length, di cui comunque consiglio caldamente l’ascolto.
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