Copertina 7

Info

Anno di uscita:2020
Durata:40 min.
Etichetta:MDD Records

Tracklist

  1. LOBOTOMY
  2. BOMBSHELL DESEASE
  3. GLADIATOR
  4. FUCK FACE
  5. BETRAYERS FROM HELL
  6. THE BLOOD LORD WILL RETURN
  7. THEY LIVE
  8. DEATH BY ZUCCHINI
  9. AGES OF BLOOD

Line up

  • Florian Bernhard: vocals, bass
  • Sebastian Listl: guitars
  • Alexandre Brito: drums

Voto medio utenti

Tornano sul mercato questi tre pazzoidi di Stuttgart, a tre anni dal precedente “Empowered by hate”, e non si smentiscono mai. La loro proposta, infatti, è sempre ancorata ad un thrash metal che più tedesco non si può!

Registrato presso gli Oversonic Studio di São José dos Campos, l’album presenta nove nuovi brani che non si discostano poi molto da quanto proposto fin’ora dal terzetto tedesco, se non per un approccio spiccatamente più guitar oriented. I riff di Listl, infatti, predominano lungo tutto l’ascolto del disco, il suo lavoro è molto più certosino e presente rispetto al passato.

Per il resto si tratta, come sempre, di thrash influenzato tanto dai Kreator e dai Sodom, quanto, e forse soprattutto, dai Tankard. Dico soprattutto perché, come nel caso della band di Gerre, i Nuclear Warfare hanno un duplice approccio alle lyrics, riuscendo a risultare incisivi sia quando denunciano malefatte di vario tipo (“Bombshell desease”, “Ages of blood”, “Lobotomy”), sia quando sprigionano tutta l’ironia di cui sono capaci (“Fuck face” ma soprattutto “Death by zucchini”, un titolo un programma).

L’artwork a cura dell’artista e tatuatore brasiliano Edu Nascimentto (ancora una volta il Brasile sulla strada dei nostri) è incisivo e mette subito in chiaro le intenzioni del trio, come se poi ce ne fosse davvero bisogno. Basta ascoltare le prime note della title track per capire di che pasta sono fatti i Nuclear Warfare e soprattutto quale sarà l’andamento del disco, il sesto della loro ormai ventennale carriera.

Nulla di nuovo od eclatante, ma “Lobotomy” conferma il terzetto sul podio delle nuove thrash metal band teutoniche, che si son dovute caricare sulle spalle il gravoso compito di mantenere viva la scena quando i precursori, per motivi prettamente anagrafici, saranno costretti ad appendere gli strumenti al chiodo. I Nuclear Warfare fanno la loro parte, la fanno più che bene e sono sicuro che continueranno a farla. Finché tutto ciò accadrà, i thrasher tedeschi, e non solo, possono dormire sonni tranquilli!
Recensione a cura di Roberto Alfieri

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