Copertina 7

Info

Anno di uscita:2006
Durata:47 min.
Etichetta:Videoradio

Tracklist

  1. MONDO ARTIFICIALE
  2. POLVERE
  3. AL DI LÀ DEL MARE
  4. SOTTO LA LUCE DELLA LUNA
  5. GIOCO SPORCO
  6. PRENDIMI
  7. DEVI SMETTERLA
  8. PAGHERAI A TUE SPESE
  9. BUIA SOLITUDINE
  10. SOGNO, DOVE SEI

Line up

  • Max Turus: vocals
  • Roby Gattolin: guitars
  • Luca Collovati: basso
  • Andrea Cum: drums
  • Dario Trevisan: keyboards

Voto medio utenti

Gradito ritorno per i Dagh, dopo il mini autoprodotto “Emozioni libere”, con quest’album denominato “Polvere”, uscito con il patrocinio discografico della Videoradio.
Rispetto a quel piacevole Ep, il gruppo è cresciuto ulteriormente e l’hard rock melodico (con puntate nell’AOR e qualche tenue rifrazione prog) proposto, ha acquisito nuovo spessore compositivo, mettendo ancor meglio a frutto la considerevole esperienza maturata dai singoli membri in varie passate situazioni artistiche, prima tra tutte quella nei piuttosto noti Pat Heaven.
Tecnicamente assai preparati, sostenuti da un suono bello pieno e dinamico, i nostri friulani ci propongono dieci canzoni musicalmente varie e ben congegnate, melodicamente efficaci oltre che adeguatamente vitaminiche, e grossi passi avanti sono stati fatti anche in relazione ai testi, oggi maggiormente personali (sono sparite, infatti, alcune evidenti “ingenuità” riscontrabili in “Emozioni libere”), ma ritengo che quest’aspetto potrebbe essere ancora migliorato, soprattutto dal punto di vista della loro amalgama con la musica.
Cercherò di spiegarmi meglio: è noto che il cantare in italiano comporta sicuramente qualche rischio suppletivo, sia dal punto di vista dei contenuti, sia per quanto riguarda la calibrazione delle metriche e se la prima questione ritengo sia stata affrontata in modo abbastanza corretto (non ci si aspetta dei trattati filosofici, ma perlomeno un minimo tentativo di fuga dall’eccesso di “ovvietà”, ricordandoci, inoltre, di quante formazioni nel mondo nascondono una certa “esilità” nei temi dietro alla lingua inglese!), la seconda non è stata ancora completamente risolta e rende alcune situazioni leggermente disomogenee, caratterizzate, insomma, da una lieve difficoltà delle parole nell’accordarsi in maniera perfettamente fluida con lo sviluppo musicale.
In fondo si tratta di dettagli, però, vista la qualità delle costruzioni strumentali e l’espressività dell’intonazione di Turus, forse un piccolo sforzo supplementare nella fase d’armonizzazione complessiva potrebbe giovare alla forza “d’urto” del prodotto.
Al di là di questa modesta perplessità, il mio giudizio sul lavoro del quintetto Goriziano è ampiamente positivo e loro brani come “Mondo artificiale”, “Polvere”, “Al di là del mare”, “Sotto la luce della luna”, “Devi smetterla” e l’eccellente “Sogno, dove sei”, vengono accolti con notevole favore dall’apparato uditivo in virtù di determinazione, capacità traente e profusione di pathos in cui, oltre alla già citata voce del cantante, diventano protagoniste la chitarra “illuminata” di Gattolin o le preziose tastiere di Trevisan, libere di spaziare sulla solida impalcatura ritmica edificata da Collovati e Cum, una vera sicurezza.
“Polvere” è un disco molto buono, godibile e coinvolgente, e auguro sinceramente ai Dagh di riuscire a vincere l’atavica esterofilia del nostro pubblico del “rock duro” e conquistare quella visibilità e quel consenso che indubbiamente meritano, anche in misura maggiore di tanti loro colleghi stranieri.
E’ poi mia personale opinione che se in futuro sapranno anche eliminare del tutto le minime frammentarietà che attualmente contrassegnano un po’ la loro performance, bisognerà parlare addirittura di qualcosa di più di una “un’altra” egregia band italiana.
Recensione a cura di Marco Aimasso

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.