Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2020
Durata:39 min.
Etichetta:The Sign Records

Tracklist

  1. SILENCE IS A BOMB
  2. ROOMER
  3. HILOW
  4. STONES
  5. MYNAH
  6. MINUETTE
  7. CUT MOON BLEEDS
  8. LIBERTINE
  9. STRANGER IN THE NEXT ROOM
  10. BLACK GOLD
  11. FISHERMAN BLUES
  12. ALL MY BIRDS ARE DEAD

Line up

  • Johannes Carlsson: guitars, vocals
  • Mikael Thunborg: guitars, backing vocals
  • Martin Larsson: bass, backing vocals
  • Albin Gril l: drums, backing vocals

Voto medio utenti

In questi momenti sciagurati, riempire il “silenzio” con un po’ di sano punk n’ roll, ironico, energico e appena un pizzico introspettivo, diventa una “missione” ancor più importante del solito, mentre farlo senza apparire eccessivamente prevedibili e plagiari, assume i contorni, vista la nutrita concorrenza, di una vera impresa.
Sfida che gli svedesi The Hawkins raccolgono con sfacciata disinvoltura, sfornando un albo (il secondo, dopo l’esordio “Ain’t rock n roll”) davvero coinvolgente e vitale, alimentato da una forma di “graziosa sguaiatezza” assolutamente efficace, capace di mescolare con sagacia e acume una bella fetta della storia del genere, dai Thin Lizzy ai The Darkness, passando da Queen, The Hellacopters e Royal Blood.
Il tutto con un notevole gusto per la melodia, aspetto che li rende piuttosto adescanti senza apparire forzatamente “commerciali”, e che consente alle loro canzoni, spesso fulminee, di conquistare immediatamente i sensi, fatalmente sedotti da riff incisivi e da ritornelli pronti per detonare, se ci fosse una “giustizia”, sulle frequenze di ogni radio attenta a quei suoni avvincenti e taumaturgici presenti sul globo terracqueo da tempo immemore.
Difficile, stilare una qualche classifica di merito dei contenuti di “Silence is a bomb” … si tratta di una mezz’ora abbondante di fremente elettricità sonica, in cui trovano spazio anche intriganti spruzzate di malinconia e di grottesco melodramma, per un programma che anche grazie a una certa varietà dei temi non stanca mai nonostante il suo evidente retaggio ispirativo.
Così, tra scosse d’irretente adrenalina (“Roomer”, “Stones”, “Minuette”, la ruffiana “Libertine”), avvolgenti pulsazioni melodiche (“Hilow”, "Mynah”, “Cut moon bleeds”), scansioni alla The White Stripes (“Stranger in the room”), suggestioni proto-metal (“Fisherman blues”) e folk (“Black gold”), il disco vola alto, lasciando che il suo epilogo (la volubile “All my birds are dead”) chiarisca ancor meglio le variegate possibilità espressive degli scandinavi.
L’ascolto di “Silence is a bomb” non vi condurrà a percorrere un tracciato musicale particolarmente avventuroso, ma se v’interessa una forma d’intrattenimento vorticoso e appagante, allacciate le cinture e salite sull’ottovolante griffato The Hawkins, una garanzia in fatto di collaudate e vigorose emozioni.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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