Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2020
Durata:23 min.
Etichetta:Blood Blast Distribution

Tracklist

  1. WHISPERING DEAD WORDS
  2. BETWEEN THE DEVIL AND THE DEEP BLUE SEA
  3. THE CONFESSIONAL
  4. THE RISE OF HERESY
  5. BESTIAL DEVASTATION (SEPULTURA COVER)
  6. TROOPS OF DOOM (SEPULTURA COVER)

Line up

  • Alex Kafer: vocals, bass
  • Alexandre Oliveira: drums
  • Jairo "Tormentor" Guedz: guitars
  • Marcelo Vasco: guitars

Voto medio utenti

Qualche mese fa ha fatto abbastanza scalpore la notizia che il chitarrista del primo disco dei Sepultura, Jairo “Tormentor” Guedz, sarebbe tornato con un nuovo progetto, chiaramente ispirato alla band che nel lontano 1986 aveva pubblicato quel disco così grezzo (e per certi versi acerbo) che è “Morbid Vision”. Finalmente questo ep è uscito, provocando al calma piatta, o almeno, in pochissimi ne hanno parlato.
L’ep è composto da 6 tracce, 4 canzoni originali e 2 cover (indovinate un po’? “Bestial Devastation” e “Troops Of Doom”).
Partiamo dalle cose facili: le cover.
Belle, estremamente oneste, ben suonate e abbastanza grezze da essere familiari, ma abbastanza pulite per avere senso di esistere nel 2020. I suoni in generale non sono troppo moderni, anzi, spesso sfociano (forse un po’ inutilmente) in soluzioni estremamente old school, però direi con molta tranquillità che sono ottimali per queste canzoni.
Le originali:
Dopo una intro semi-sinfonica orripilante, ha inizio “Whispering Dead Words”, una canzone molto quadrata e diretta, senza particolari fronzoli: in questo aspetto, presente in tutte queste canzoni, i The Troops Of Doom sono fedelissimi allo spirito di quel death metal anni ‘80.
Between the Devil and The Open Blue Sea" è una canzone che nei passaggi più rallentati e iterativi, mi ricorda molto le atmosfere dei dischi dei Bolt Thrower di metà anni 90. Però purtroppo altri passaggi sono un’inutile mitraglia di piattissimi e inutili blast beat, inutili. Ora entriamo nelle canzoni autocitazioniste, i ritornelli sia di “The Confessional” sia della title track non si risparmiano riferimenti alle “Troops Of Doom”, alle “Morbid Visions” e alla “Bestial Devastation”. In realtà non è affatto un problema, anzi ci stanno anche bene e sono contestualizzate e non solo buttate lì a caso senza senso. Entrambe queste canzoni sono decisamente valide, un thrash-death senza compromessi e con la chiara (e forse un po’ banale) intenzione di rievocare i tempi che furono, però con un senso.
Un ep di poco più di 16 minuti (di musica nuova) è sicuramente poco per valutare questa “nuova” armata del destino in toto, aspettiamo il full-lenght. Intanto con questo ep passerete dei gradevoli 23 minuti, niente di eclatante ma sicuramente non qualcosa di brutto.

Recensione a cura di Carlo Masoni

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