Copertina 7

Info

Anno di uscita:2020
Durata:38 min.
Etichetta:Bam&co Heavy

Tracklist

  1. BAJO PRESION
  2. BICHO LOCO
  3. SOBREVIVIR
  4. VIOLENCIA VERSUS VIOLENCE
  5. LA BESTIA
  6. MAQUINAS
  7. CADA LOCO CON SU TEMA
  8. TIERRA
  9. TERREMOTO

Line up

  • Oscar Souto: vocals, bass
  • Daniel Souto: guitar
  • Jef Fortin: guitar
  • Carlos Araya: drums

Voto medio utenti

I thrashers veterani Anonymus di Montreal, Canada, pubblicano per una piccola label indipendente il loro dodicesimo album in oltre trent'anni di onorata carriera. Si sono infatti formati alla fine degli anni '80, ispirandosi allo stile brutale ed iconoclasta di Slayer, Exodus, Dark Angel, Possessed, primi Voivod. Una loro particolarità è sempre stata l'adozione di liriche sia in francese, la lingua predominante nella regione del Quebec, che in inglese e spagnolo. Il presente "La bestia" è il primo lavoro interamente cantato nell'idioma iberico. In effetti, Oscar e Daniel Souto sono figli di immigrati dalla Spagna ed il batterista Carlos Araya è nato in Cile, quindi la completa padronanza dialettica non è in discussione.
Il lavoro non presenta particolari novità rispetto al passato. Il sound dei canadesi è consolidato da tempo: thrash metal selvaggio e terremotante, pieno di ritmiche ultra-speed e buoni tecnicismi chitarristici. Pestaggio senza compromessi, con le vocals gutturali da barrio sudamericano ed i riff sciabolati in maniera impietosa. Ma non mancano i cambi di tempo e le ripartenze killer, da piccolo manuale del thrash metal.
Un brano come "Cada loco con su tema" è emblematico nella sua fusione di violenza assassina ed assoli quasi classic-metal. I canadesi non sono soltanto stolidi picchiatori, ma sanno alternare la ferocia con qualche stilema più elegante.
Dominano comunque le tracce da assalto devastante alla "Reign in blood" ("Bajo presion","Sobrevivir", la dilaniante "La bestia"), ma c'è anche spazio per un episodio più riflessivo come "Tierra", cantato a sorpresa in italiano. Sorpresa relativa, se si pensa che per diversi anni nella line-up è stato presente l'italo-canadese Marco Calliari.
La conclusiva "Terremoto" mantiene le promesse del titolo: un tiro bombastico e convulso che sfiora quasi il grind-metal. Roba da spaccarsi di pogo in sede live.
Non c'è dubbio che gli Anonymus conoscono il loro mestiere. Possiedono tecnica, aggressività, cattiveria ed attitudine. Anche il songwriting è discreto, tenuto conto dei limiti imposti dal genere. Forse mancano un pò di personalità, perchè alla fine ricalcano gli schemi tradizionali degli eightees senza nulla togliere nè aggiungere, a parte le vocals in spagnolo.

Una band onesta, coerente, votata a mantenere in vita il thrash metal più puro ed ortodosso, ideale per cultori e completisti del genere.

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