Copertina 7

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2020
Durata:43 min.
Etichetta:eOne

Tracklist

  1. SILENCE IN THE AGE OF APES
  2. COLOSSUS
  3. A SECRET DOOR
  4. GOD OF SICK DREAMS
  5. SCREAM UNTIL YOU WAKE
  6. CHILD
  7. JUSTICE
  8. GUN
  9. WHEN ALL BUT FORCE HAS FAILED
  10. WORMHOLE

Line up

  • Johannes Michael Gustaf Eckerström: vocals
  • John Alfredsson: drums
  • Kungen: guitars
  • Henrik Sandelin: bass
  • Tim Öhrström: guitars

Voto medio utenti

Il tempo del divertimento fantasy di “Avatar Country” è finito. Gli Avatar si sono lasciati alle spalle il capitolo del “Re”, del regno e fregnacce varie. Nel 2020 la band svedese ci porta in una dimensione ben più seria e introspettiva con un disco cupo, intenso e serio. Il “primo singolo” dell’album, “Silence in The Age Of Apes” ci introduce in una dimensione più oscura, per certi versi malata e ossessiva, appunto niente a che fare con il divertimento e l’allegria del disco precedente. La opener si rivela sin da subito una della canzoni più d’impatto e furibonde del disco, con una connotazione velatamente politica. Un attacco all’indifferenza e alla frenesia prodotte soprattutto dall’avanzamento tecnologico. Anche se confesso che non ho potuto non accostare il riff iniziale di “Silence...” a quello del brano di punta del disco precedente, “A Statue of the King”.
Come ogni disco che punta al mainstream che si rispetti, il secondo singolo è anche il secondo singolo scelto per la promozione dell’album, ovvero “Colossus”. Una canzone più cadenzata e, se possibile, più greve e negativa della precedente (il videoclip è molto figo, guardatelo!). “A Secret Door” inizia invece con il leader degli Slipknot, Cory Taylor, che fischietta allegramente - una scelta un po’ straniante - in una canzone apparentemente molto tranquilla, quasi folk, ma che nel giro di pochi secondi sfocia in una ferocia veramente coinvolgente, sulla falsariga degli inizi melodeath del gruppo. Uno dei brani meglio riusciti, senza dubbio. Johannes Michael Gustaf Eckerström offre in questo album una prestazione vocale veramente valida, intensa e dinamica, sia nelle più violente sfuriate, sia nei momenti più introspettivi, come nella ballad-strappalacrime “Gun”. Decisamente un bel disco, melodico, cattivo, incazzato, vario e ripeto, più intenso e adulto, che in molte occasioni richiama il periodo “Black Waltz-Hail The Apocalypse”. Una “storta” “Wormhole” chiude alla grande questo nuovo capitolo della band svedese.
Recensione a cura di Carlo Masoni

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.