Copertina 7,5

Info

Past
Genere:Power Metal
Anno di uscita:2001
Durata:51 min.
Etichetta:MTM Metal
Distribuzione:Frontiers Music

Tracklist

  1. ANOTHER PART OF HEAVEN
  2. DON'T RESCUE HER
  3. DEFENDER
  4. BEHIND THE STORM
  5. BLACK HEART IS ALWAYS BLIND
  6. DIVINE HIGH PRIESTESS
  7. EVIL WOMAN
  8. KING OF THE DREAM
  9. LOST IN TIME
  10. SNAKEBITE
  11. SNAKEGOD
  12. TIME AND AGAIN
  13. INVITATION (PART I OF KING OF THE DREAM)

Line up

  • Jari Tiura: vocals
  • Mark Ruokonen: guitars
  • Petri Repo: bass
  • Jani Hölli: keyboard
  • Kari Lahtinen: drums

Voto medio utenti

Direttamente dal "vecchio" Metal.it :

[ ... Ecco che dalla prolifica Finlandia arrivano anche gli Snakegod ed il loro Metal melodico, con influenze Power/Neoclassiche, ma che partono dal passato, dai Whitesnake (deriverà da qui il monicker del gruppo?) ai Rainbow (devono averli studiati spesso in sala prove!), per arrivare ai più recenti Dream Theater e Stratovarius. Ad attirare subito la mia attenzione sono il bel lavoro alla chitarra di Mark Ruokonen e la prestazione del cantante Jari Tiura, che deve avere tra i propri modelli sicuramente R.J.Dio. Tuttavia quello che più mi è rimasto impresso di questo "Invitation" è sicuramente "Lost in Time", non solo il brano migliore dell'album, ma anche uno dei più entusiasmanti tra quelli ascoltati da parecchio tempo a questa parte. Se tutti i pezzi fossero stati su questi livelli avrei urlato al capolavoro. Invece qualche pausa di troppo, sopratutto nella parte centrale, tarpa le ali agli Snakegod, eppure si era partiti più che bene, prima con la catchy "Another Part of Heaven", poi con la più ammiccante "Don't Rescue Her" e quindi con "Defender" dove gli Snakegod ci danno dentro. A questo punto però inizia una fase di stanca, una manciata di pezzi non brutti, ma che non riescono a "venir fuori" e che mostrano anche qualche "debito" di troppo. Nulla comunque da eccepire sulla prestazione del gruppo, dove spicca la presenza di Kari Lahtinen, da poco entrato nel gruppo ma già all'opera a fianco di Michael Monroe. Ci si riprende prima con "Evil Woman" e poi con la più grintosa "King of the Dream", ma è solo il preludio alla già citata "Lost in Time", la vera perla del disco: parte lenta, poi acquista ritmo quando alla tastiera subentrano una chitarra graffiante e la coinvolgente voce di Jari, che dire poi del refrain!!! "... now you realize, you're lost in time", ed ho talmente perso la cognizione del tempo che solo dopo innumerevoli "repeat" sono riuscito a passare ai brani successivi, che si lasciano ascoltare senza troppi sussulti, anche se "Snakegod" si segnala per la bella prestazione solista di chitarra. Infine trovo assolutamente fuori luogo una copertina "demoniaca" su un album di questo genere, e non mi riferisco solo ai fedeli ripresi nell'atto di adorare un Dio Serpente, ma sopratutto al suo livello grafico, più adatto ad un demo!! ... ]


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Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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