Copertina 8

Info

Anno di uscita:2020
Durata:43 min.
Etichetta:Frontiers Music

Tracklist

  1. EAST OF MIDNIGHT
  2. WITH ALL DUE RESPECT
  3. A KINGDOM ABLAZE
  4. YOU MY LOVE
  5. RUN FOR THE ROSES
  6. DAMN THAT DREAM
  7. UNBROKEN
  8. THE PROMISE OF THIS LAND
  9. TO THE GOOD OLD DAYS
  10. A.D. 2020

Line up

  • Dennis DeYoung: keyboards, fake drums, fake bass, fake news and some vocals … and vuvuzela
  • Jim Peterik: guitar, bass, keyboard, vocals and vuvuzela
  • August Zadra: guitars, vocals
  • Jimmy Leahey: acoustic and electric guitars
  • Craig Carter: bass, vocals and invocations
  • Mighty Mike Morales: drums and all day sound checker
  • John Blasucci: keyboards
  • Mike Aquino: guitars
  • Kevin Chalfant: backing vocals
  • Matthew DeYoung: drums on “To The Good Old Days”
  • Ed Breckenfeld: drums on “Unbroken”

Voto medio utenti

Se esiste, tra le innumerevoli “sottoculture” del rock, la cosiddetta declinazione pomp, è merito anche degli Styx, una delle principali e “primordiali” (assieme a Kansas e Angel, senza dimenticare Starcastle, New England, …) forze trainanti statunitensi del fenomeno, capace di concentrare nelle suo magniloquente modus operandi la vigoria dell’hard e le opulenti raffinatezze del prog, private dei loro parossistici tecnicismi.
Dennis DeYoung di quella seminale formazione ne è stato il fondatore, assieme ai gemelli Chuck e John Panozzo, e questo nuovo lavoro solista rappresenta un po’ la celebrazione della sua lunga e felice parabola artistica, iniziata negli anni sessanta proprio al “26 East” di Roseland, nel sud di Chicago, quando la gloriosa band prese forma sotto la denominazione The Tradewinds.
Da lì, proprio come le locomotive immortalate nella front-cover dell’albo, i tre, non senza iniziali difficoltà, sono partiti con consapevole determinazione alla conquista del mondo, acquisita con l’immortale “The grand illusion”, per poi consegnare agli esteti del genere numerosi altri capolavori, alternati a qualche piccola, fatale, battuta d’arresto.
Con l’illuminato supporto di un altro Grande Maestro del settore come Jim Peterik, DeYoung, già da un po’ lontano dalla “navicella madre”, concentra nei quarantatré minuti dell’opera un edificante saggio del suo modo di concepire la musica, fatto di grandeur compositiva, di squisita eleganza interpretativa e di formidabile pathos, dove a farla da padrona è la sua magnifica voce, in eccellenti condizioni di forma e splendidamente incastonata in arrangiamenti evocativi e ammalianti.
L’incontenibile passione per i Beatles, esplicitata in maniera palese in “To the good old days” (eseguita in duetto con Julian Lennon in veste di ospite di lusso), si combina ad arte con quella per gli Yes, i Queen e i Genesis, alternando energia e melodramma, proprio come accade nel maestoso atto d’apertura “East of midnight”, figlia “legittima” delle tante splendide partiture firmate Styx.
Si prosegue con la grintosa e scanzonata invettiva intitolata “With all due respect”, in contrasto con la fosca, solenne e “tecnologica” “A kingdom ablaze” (qualcosa tra i Pink Floyd e gli stessi Styx di “Kilroy was here” …) e con “You my love”, una ballata orchestrale intrisa di un nostalgico mood anni cinquanta.
I toni epici, inseriti nel crescendo trionfale del brano, rendono “Run for the roses” uno degli highlights del programma, categoria in cui s’inseriscono di prepotenza anche “Damn that dream”, un battente numero di AOR dai suggestivi contorni “cinematografici” e la melodia appassionata di “Unbroken”, anch’essa pervasa dalla migliore tradizione “adulta” yankee.
Con le atmosfere teatrali (tra musical e opera-rock, con rimandi a The Who e Jim Steinman) di “The promise of this land” e il breve sigillo “A.D. 2020” (che riprende alcuni temi da “Paradise theater”) si conclude un albo che pulsa di eccezionale talento, classe inaudita e tantissimo fervore espressivo, quello che ci garantirà un “Volume 2” da includere fin da ora fra le uscite più attese della florida programmazione discografica targata Frontiers Music.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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