Nessun intro... quello degli End of Mankind è un attacco feroce e diretto. Faciem Diaboli, il primo full-length della band francese, è un'opera articolata e matura che denota l'esperienza degli End of Mankind, certamente non un gruppo di musicisti alle prime armi.

Nati agli inizi del 2015 dalle ceneri degli Eternal Majesty, gli End of Mankind propongono un black metal legato alla tradizione degli anni '90 arricchito però di diversi elementi che rendono la proposta attuale e moderna senza tradire le origini ma eliminando quel velo di polvere residua stantia.
Post black metal si definisce la band, ma certo non aspettatevi qualche lungaggine atmosferica o pezzi ambient disseminati qua e là, tantomeno quelle dissonanze divenute ormai tipiche della scuola black francese.
Faciem Diaboli è un album di black metal violento, con un misurato gusto per la melodia, qualche passaggio black 'n' roll, cambi di tempo e alcuni, rari, momenti più dilatati, non troppo banali né inutili, giusto il tempo necessario per riprendere fiato.
Il tutto miscelato in modo che l'album non perda mai carica e mordente. Faciem Diaboli è in effetti capace di esprimere una grande forza, non solo grazie ad uno screaming trascinante, ma anche grazie a una produzione ottima, che rende il sound pieno e corposo.

Molto interessanti sono anche le liriche, un concept basato sul tema delle recluse, figure femminili che durante il medioevo erano segregate a vita, per propria volontà o per espiazione dei peccati, in luoghi angusti dove la sofferenza del corpo era la via per la salvezza dell'anima.
Album davvero ben realizzato, che raggiunge i vertici con Seek No Grace, brano che si eleva dalla tormenta di tremolo picking e blast beats prendendo un ritmo man mano più lento che però aumenta gradatamente di potenza e malignità fino ad arrivare, sul finire, alla magnifica apoteosi che si innalza con urla di grande intensità. Sicuramente uno dei momenti top dell'album all'interno del quale è comunque difficile trovare cedimenti di qualità.