Copertina 4,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2019
Durata:57 min.
Etichetta:Metal Renaissance Records

Tracklist

  1. FACELESS WALTZ
  2. PATHFINDER
  3. EGOIST
  4. DEVOTION
  5. BLACK DAY
  6. CIRCLES
  7. NOSTALGIA
  8. NOWADAYS
  9. N.A.S.
  10. BLACK SABBATH (BLACK SABBATH COVER)
  11. WHORE FROM COVER
  12. WE WERE BORN TO DIE

Line up

  • Andrey Baranov: all instruments, vocals

Voto medio utenti

Il progetto Absence Betrayal nasce nel 2018 nella città siberiana di Irkutsk quando, al termine dell'attività della sua precedente band Escadaia, Andrey Baranov decide di proseguire da solo.
Nel breve volgere di due stagioni pubblica due dischi: il debut "Emotions" nel 2018 ed il successore "Difference" l'anno seguente; ma se nel primo Andrey si era occupato di tutte le parti strumentali e vocali, nell'album di cui parleremo si è avvalso in pianta stabile per tutte le partiture di chitarra di Nikoel Sokolov già all'opera nella formazione live degli Absence Betrayal.

So bene che un libro non si giudica dalla copertina ma - come diceva Nelson Mandela- "non sono un santo, a meno che non si pensi a un santo come un peccatore che continua a provarci“, per cui la vista dell'artwork di "Difference" in cui il nostro campeggia, quasi facendo il verso al ben più celebre (e celebrato) Yngwie Malmsteen, in completo cremisi sullo sfondo di una città sovrastata da un cielo dello stesso colore mi aveva lasciato abbastanza attonito.
Purtroppo il peggio sarebbe arrivato al termine delle 12 tracce -per quasi 1 ora di musica (!!!)- di cui è composto il disco: nelle intenzioni avrei dovuto ascoltare "una combinazione fra le tendenze più brutali del black metal, la bellezza malinconica dell'opera classica e la tecnica del death melodico" mentre mi sono trovato di fronte ad un lavoro strampalato teso a fare il verso al black sinfonico dei Dimmu Borgir o dei Cradle of Filth.

La successione delle canzoni manca totalmente di coerenza passando da atmosfere oscure in stile black a brani in cui domina l'elettronica, da parti cadenzate con un drumming quasi fastidioso ad accelerazioni brucianti che sfociano poi in arpeggi dall'andamento classicheggiante. Dopo svariati ascolti ho avuto persino l'impressione che il processo di mixaggio e produzione sia avvenuto in momenti diversi e con differenti produttori tale è l'incostanza della resa finale.
Anche le parti vocali -tutte interpretate da Baranov- non hanno una precisa identità ma variano da quello che dovrebbe essere uno screaming abrasivo ad un meglio riuscito growling soffuso.
Incomprensibile poi -dulcis in fundo- la scelta di coverizzare "Black Sabbath" (confesso di non averla riconosciuta sino a metà...) affogandola in un arrangiamento sinfonico pomposo e ridondante ed annullandone totalmente il pathos originario.

Capita ogni tanto di imbattersi in un lavoro che non può che definirsi "non riuscito": ecco, a mio giudizio "Difference" rientra appieno in questa categoria.

Absence Betrayal - "Difference" (full album)





Recensione a cura di Alessandro Zaina

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