Copertina 7,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2020
Durata:29 min.
Etichetta:Caligari Records

Tracklist

  1. INTRO
  2. VICTORIOUS REIGN OF THE CHAOSHAMMER
  3. HORNED OMNIPOTENCE IMPOSITION
  4. BAPHOMETIC TERRORSTORM
  5. TRIUMPHANT LUCIFERIAN SPLENDOR
  6. IMMORTAL RITES OF SATANIC DEVOTION
  7. ASCENSION OF QLIPHOTIC SORCERY
  8. THE PROFANE MAJESTY OF BARBARIC ONSLAUGHT
  9. OUTRO

Line up

  • Arch Commander Equinox: Bass
  • Bestial Desecrator: Drums
  • Dysangelium: Vocals, Guitars

Voto medio utenti

Fra i vari lavori che il 2016 ci portò in dote, ci fu anche il debutto dei toscani Necromorbid con la pubblicazione per Caligari Records de “El dia de la bestia”, corrosivo e feroce lavoro di black/death metal che ricevette ottimi consensi fra coloro che sono sempre affamati di novità estreme.

In questi anni la band fiorentina si è anche data molto da fare in tour – nel passato recente hanno aperto i concerti per la calata in Italia dei canadesi Blasphemy – e solo ora è disponibile il successore di “El dia del la bestia”, nove tracce comprensive di intro ed outro, dal titolo scioglilingua “Sathanarchrist assaulter” per Iron Tyrant/Caligari Records affidandosi nuovamente alla mai fin troppo lodata vena creativa di Chris Moyen per a copertina.

La buona notizia è che la violenza caustica del predecessore non si è attenuata per nulla. Il terzetto mostra di essere in ottima forma, senza esitazioni o tentennamenti, pur riconducendo la propria proposta a quella dei già citati Blasphemy, ArchGoat, Morbosidad, ma anche agli inossidabili Impiety, i Nostri non scimmiottano né clonano le suddette band, ma ne prendono ispirazione per percorrere il proprio percorso.

“Sathanarchrist assaulter” è un disco permeato da rabbia e distruzione: entrambe attraversano, permeano l’album dall’inizio alla fine, ponendosi in prima linea come araldi della guerra in nome dell’Arcinemico. Nulli i momenti di pausa, i ritmi sono serratissimi (tranne in brevi passaggi come ad esempio in “Triumphant luciferian splendor”) il riffing affilato e le vocals al vetriolo a dimostrazione che la band ha fatto benissimo a prendersi tutto il suo tempo prima di darlo alle stampe.
La registrazione è tutt’altro che confusa e caotica - il rischio era dietro l’angolo – puntando sulla potenza e sulle sensazioni che essa trasmette, amplificando, trasformando i Necromorbid in una gioiosa macchina da guerra.

Che dire oltre, la band ha superato agilmente le insidie che solitamente si presentano con la seconda uscita, confermandosi come solida realtà su cui puntare nel prossimo futuro.

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