Copertina 7

Info

Anno di uscita:2020
Durata:46 min.
Etichetta:independent

Tracklist

  1. THE BEGINNING OF AN END
  2. MY FAVORITE ENEMY
  3. THE GREAT DIVIDE
  4. SOIL OF THE GRAVE
  5. THE RISE AND THE FALL
  6. MAD WORLD” (TEARS FOR FEARS COVER)
  7. WHERE DEAD HEARTS RESIDE
  8. LOVE’S INFERNO
  9. DAWN OF RUST
  10. DARKNESS COLLIDES
  11. A VOLUNTARY DISEASE

Line up

  • Ryan Spencer: drums
  • Daniel Louden: vocals
  • Ty Frederick: guitars
  • Matt Springer: guitars
  • Killian Murphy: bass

Voto medio utenti

Il gothic/dark metal è un sound di cui abbiamo fatto indigestione tra fine '90 ed inizio '00, un sound poi scomparso dai radar e dalle proposte delle nuove band per parecchio tempo. Un tipo di musica, però, che recentemente sta pian piano riemergendo, come abbiamo visto nel buon debutto dei Mana l'anno scorso, nei riformati Crematory e...con l'esordio dei Benevolent Like Quietus.

Se avete nostalgia di gloriose band del passato come Lacrimas Profundere, Sentenced, Type O Negative, The 69 Eyes, quelle che hanno segnato la fine degli anni 2000 con le loro atmosfere scure e dolorose, ecco che da Calgary arrivano a rinfrescarvi la memoria questi 5 ragazzotti pronti portare un po' di nero pessimismo nelle vostre inutili vite.

Lo dico subito i BLQ (accorcio il nome cosi) non si avvicinano alla potenza emotiva, alle idee, al coinvolgimento delle band da cui sono stati ispirati PERÒ riescono a fornirci 46 minuti molto piacevoli a base di vocioni bassi e suadenti e ritmiche muscolose. Effettivamente messa così sembra molto gay friendly... Insomma, canzoni semplici che trattano la gioia di soffrire, amore e morte, pessimismo e fastidio ma che trovano sempre la giusta melodia per essere ricordate.
I loro pezzi hanno infatti le carte in regola per stamparsi in testa, rimangono profondi e possenti pur essendo semplici, senza l'utilizzo di tastierine o voci femminili ad appesantire il tutto. E meno male!
L'album è molto ben curato, i suoni sono giusti, gli arrangiamenti ben fatti e ogni tanto appare anche qualche sporadico growl a sottolineare momenti più cattivi, ma tutto "Kill The Bliss" scorre via liscio con parecchi momenti ben riusciti.

I BLQ non propongono quindi nulla di originale (ecchissenefrega) ma devo dire che se la cavano bene a ripercorrere la via tracciata da quegli storici gruppi nominati poco sopra ed è stato davvero un piacere rivivere il suono di queste band attraverso le 11 tracce di "Kill The Bliss". Se volete provare a fare un salto nel loro oscuro mondo, pigiate pure play nei singoli qui sotto, vi daranno subito una buona idea della loro proposta. Let the dark sound live again.


Recensione a cura di Francesco Frank Gozzi

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