Questo non è più death metal, questo è “
aliencore”, scuola
Rings Of Saturn, non v’è più dubbio alcuno.
Infatti in appena 30 minuti i
Beneath The Massacre ci propongono un miscuglio ben amalgamato di tecnica, violenza, tecnica e velocissima (raramente melodica) tecnica.
A distanza di 8 anni e con un nuovo batterista, questi 4 signori canadesi sono tornati per fare una cosa: dilatarvi l’ano e metterci un cocomero con una bomba innescata dentro, così, per sport.
Da questa molto educata descrizione sembra che questi ragazzi siano dei “ghiozzi” e ignoranti, cosa che non sono, anzi, molto spesso si incontrano delle aperture interessanti, delle melodie claustrofobiche, o comunque qualcosa di ben studiato.
Non c’è da nasconderlo, per i primi 3-4 ascolti sembra che le canzoni siano tutte uguali, dubito che ce ne sia una con un blast-beat sotto i 200 bpm. Questo disco si potrebbe tranquillamente descrivere in una frase simile a questa: mitraglia e ragnatele.
Però ci sono anche delle melodie e dei riff che restano, come in “
Of Gods and Machines” o “
Return To Medusa”.
Mitraglia e ragnatele? ma che ca**o vuol dire? Mitraglia perchè è la cosa più simile ai patterns di batteria di “
Fearmonger”, ragnatele perchè il chitarrista
Chris Bradley non è altro che un abile ragnetto che tesse un complicatissimo intreccio di chitarre, sia nella ritmica sia negli assoli. Lui è solo, ma non passa battuta che non sembri uno stormo di chitarroni.
In conclusione, per il genere folle che è, “
Fearmonger” è un disco bestiale, anzi, memorabile, ma se lo si guarda sotto un altro punto di vista è solo un’esagerazione in tutti i sensi.
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