In una società sempre più caratterizzata dall'appiattimento e dall'esaltazione di falsi miti, trovo stimolante, in ambito musicale, scoprire realtà estreme provenienti da paesi dai quali non ti aspetteresti, solitamente, proposte di questo genere.
Questo è il caso degli
Zifir, gruppo che viene dalla Turchia e che suona Black Metal, il quale con
"Demoniac Ethics" è al suo quarto album all'interno di una carriera iniziata nel 2006.
Sinceramente non conosco le uscite precedenti dei Nostri e quindi non saprei dirvi se siamo al cospetto di evoluzioni o involuzioni, ma quello che posso, invece, affermare con sicurezza è che il nuovo lavoro sa unire atmosfere "monastiche", gelido black metal e partiture doomish in un connubio esoterico, chiaramente votato al maligno, di grande forza suggestiva e tutt'altro che scontato per idee o songwriting.
Gli
Zifir puntano molto sulla componente ritualistica del proprio suono, tanto è vero che ogni brano, qui ne abbiamo undici, sembra essere una sorta di mantra oscuro officiato da sacerdoti capaci di unire, abilmente, momenti più strettamente "metal" con altri più atmosferici durante i quali sarete colti da un senso di inquietudine e verrete avvolti dall'odore di incenso, e di zolfo, consci che la musica, certa musica, è anche in grado di fare paura.
"Demoniac Ethics", che già nel titolo spiega molto del suo contenuto, è un album oscuro e arcano, caratterizzato da suoni perfetti per gli intenti dei musicisti e davvero ben realizzato se è vero che l'obiettivo, non dichiarato, del gruppo di essere morbosamente affascinante mi sembra centrato senza ombra di dubbio ed in maniera egregia.
Gli
Zifir sono e restano un gruppo di nicchia che suona musica di qualità secondo la propria anima e le proprie credenze dando vita, quindi, ad una musica pulsante e viva perché sincera.
Sono dell'idea che dobbiate dargli una possibilità.
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