Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2006
Durata:39 min.
Etichetta:Beard of Stars
Distribuzione:Brainstorm

Tracklist

  1. WHITE FACES
  2. ARMLESS
  3. ONE MINUTE MORE
  4. ROLLING IN THE SKY
  5. IF YOU BELIEVE ME
  6. NO GLORY
  7. RISING HIGH
  8. NATIVE

Line up

  • Marco Cabras: vocals
  • Artan Selishta: guitars
  • Sergio Pagnacco: bass
  • Silvano Bottari: drums

Voto medio utenti

I 404 Not Found sono stati fondati da una coppia di veterani che hanno militato nella storica metal band Vanexa: il bassista Sergio Pagnacco ed il batterista Silvano Bottari.
Dopo lo scioglimento della gloriosa formazione, avvenuto verso la fine dei '90, i due amici hanno pensato ad un progetto che avesse caratteristiche diverse rispetto al loro passato musicale. Perchè l'idea si concretizzasse hanno però dovuto attendere un incontro decisivo. Quello con il cantante Marco Cabras e con il talentuoso chitarrista albanese Artan Selishta, entrambi reduci da lunghe esperienze come session-men, che hanno quindi completato lo schieramento del gruppo.
Adesso per i 404 Not Found è già tempo di debutto ufficiale con il presente "Armless", pubblicato dalla piccola label ligure Beard of Stars.
Visto che la band è composta da persone mature e rodate, è lecito attendersi una linea stilistica dall'indirizzo piuttosto adulto. Infatti si tratta di hard rock-blues molto classico, più elegante che aggressivo, ispirato ad una generica scuola americana ma privo di connotati così marcati da poterlo inserire in un filone specifico. Il sound evidenzia sfumature diverse, ad esempio un taglio melodico oppure una leggera vena psichedelica o ancora cenni funkeggianti e così via, garantendo a tutti i brani una buona freschezza di fondo. Ma la cosa più evidente nella proposta dei 404 Not Found è la sua lontananza dall'impostazione ruvida e sporca o dalle moderne contaminazioni stoner e affini. Qui si privilegia pulizia e precisione dei suoni, un chitarrismo dinamico a tratti vagamente southern ed un impatto dai contorni ammorbiditi.
Lo confermano alcuni episodi del disco che puntano decisamente verso la ballata rock ad ampio respiro, come il raffinato slow notturno "Rolling in the sky" dai toni soffusi e romantici o l'episodio strumentale "Native", messo a chiudere il disco con un'atmosfera rilassata e narcotica dal profumo orientale.
Il quartetto non rinuncia al suo atteggiamento composto neppure nei momenti duri ed energici, quando l'esecuzione si mantiene limpida e controllata generando un groove di piacevole sottigliezza.
Spiccano in particolare la sinuosa "White faces" dominata dal pulsante basso di Pagnacco, il bellissimo heavy psych della title-track che vede la presenza di fasi vocali delicate e di una coda ricca di sonorità liquide, ed ancora la tosta e trascinante "Rising high" in cui l'impianto bluesy permette a Selishta di sfogare il suo efficace solismo.
Nel complesso si tratta di un lavoro positivo, gradevole, vario nei contenuti e certamente ben suonato, forse un po' leggerino rispetto ai canoni odierni. E' adatto per chi predilige un hard rock senza eccessi, che eviti del tutto gli atteggiamenti selvaggi ed esagitati ma offra invece buone canzoni dallo sviluppo ragionato ed intelligente. Non dubito però che professionisti preparati come i 404 Not Found possano in futuro realizzare dischi di un livello anche superiore a questo.

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