Copertina 8

Info

Anno di uscita:2013
Durata:53 min.
Etichetta:Frontiers Records

Tracklist

  1. HARLEQUINS OF LIGHT
  2. AS FAR AS THE EYE CAN SEE
  3. WAR (BATTLEWOUNDS OF LIFE)
  4. VOICE OF ILLUMINATI
  5. THROUGH THE NIGHT
  6. AMNESIA (THE REST OF YOUR LIFE)
  7. FORTUNE TELLER 2
  8. CALIFORNIA DAZE
  9. TONIGHT … FOREVER
  10. GET TO YOU
  11. DIAMONDS AND GOLD
  12. LEGEND OF THE MARY CELESTE

Line up

  • Jeff Cannata: vocals, drums, bass, keyboards, guitars
  • Jeff Batter: acoustic piano, synths
  • Jay Rowe: organ, synths
  • Scott Spray: bass
  • David Coe: acoustic guitar
  • Jimi Bell: guitars
  • Gary Maus: guitars
  • Andy Abel: guitars
  • Tony Spada: guitars
  • Mark Proto: guitars
  • Jay Jesse Johnson: guitars
  • Pete Hodson: synth, backing vocals

Voto medio utenti

Jeff Cannata è uno dei miei (numerosi, lo ammetto …) “eroi personali”.
Uno di quelli a cui sono particolarmente affezionato, tra l’altro, poiché lo ritengo appartenente alla categoria di musici gratificati da una sufficientemente ampia approvazione “di settore” e tuttavia verosimilmente non accreditati per il loro reale ed immenso valore, un po’ alla stregua dei vari Mangold, Sabu e Mardones.
Già attivo nei seventies con i progsters Jasper Wrath (conosciuti anche per aver fornito a James Christian una delle prime occasioni importanti di mettersi in evidenza …), Jeff ha poi sfornato, sotto il monicker Arc Angel o con una configurazione da “solista”, un numero selezionatissimo di piccole meraviglie in note, sviluppate al confine tra pop, prog e AOR, sfumando i contorni dei vari generi attraverso il denominatore comune di un gusto melodico straordinariamente raffinato, maturo e originale, supportato da una meticolosa trasposizione strumentale che lo vede anch’essa come assoluto protagonista (voce, chitarra, tastiere, batteria, basso … tutto gestito con impeccabile padronanza) e in cui l’innesto di contributi “esterni” è preciso e accuratamente ponderato.
Rispolverata la denominazione con cui mi ammaliò nel lontano 1985 (l’albo omonimo, in realtà, è del 1983, ma erano tempi in cui non era facile reperire certo materiale discografico …), Cannata ritorna nell’Anno Domini 2013 ad allietare tutti gli estimatori della musica di livello superiore, arte pura senza tempo né spazio, capace di trasportare l’ascoltatore predisposto in una sorta di “terra di mezzo” tra realtà e fantasia.
Utilizzando un approccio più pragmatico, funzionale per chi, imbelle e stolto peraltro, non conoscesse ancora la “materia”, potremmo dire che “Harlequins of light” è una priorità assoluta per i cultori degli Yes più “tecnologici”, degli Styx, degli Asia, dei Saga o di taluni Magnum, senza dimenticare formazioni meno note come World Trade, GTR, Prophet e Glass Hammer.
Potremmo aggiungere, inoltre, ad uso e consumo degli illustri cultori del nostro stavolta, che l’enfasi creativa e l’ispirazione sono rimaste intatte e che anche nella convulsa contesa del terzo millennio Mr. Jeff Cannata si conferma artista superbo, artefice di un suono peculiare e distinguibile.
La sua laringe soffusa, calibrata e immaginifica (una sorta d’interpolazione tra Wetton, Anderson e Gramm, …), le atmosfere sofisticate, magiche, solenni e romantiche, ma all’occorrenza pure adeguatamente frizzanti, create primariamente dall’intreccio sinuoso tra chitarre e tastiere (ottima, come sempre anche la prova degli ospiti, quasi tutti dei “fedelissimi” alla nobile causa …), danno origine a malie cardio-uditive che oggi come ieri si fa enorme fatica a “classificare” (unica menzione specifica per la title-track … da brividi, davvero …) e rappresentano un “ponte” ideale che attraversa le varie sfaccettature espressive di questo strepitoso musicista e compositore statunitense, assicurando una prodigiosa continuità qualitativa e stilistica, legittimata altresì dalla presenza nel programma della brillante riproposizione di “Through the night”, già apprezzata nell’encomiabile “Watching the world” e di “Fortune teller 2”, squisito remake della storica hit del sublime “Images of forever” (dischi usciti entrambi a firma Cannata).
“Cult hero” o meno, dunque, Jeff Cannata s’insedia comodamente ancora una volta nell’Olimpo del genere di riferimento, per la gioia incontenibile di questo suo devoto ammiratore, veramente molto soddisfatto di poter inserire senza indugio “Harlequins of light” tra le migliori uscite dell’anno.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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