Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2006
Durata:34 min.
Etichetta:Listenable
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. IF THESE WALLS COULD TALK
  2. AMBULANCE CHASER
  3. FULGURATION
  4. ARTERIAL SPRAY OBSESSION
  5. NECRODECONTAMINATION
  6. THE LEAGUE OF EXTRAORDINARY GRAVE ROBBERS
  7. THE ADMIRABLE TEACHINGS OF BURKE & HARE
  8. CAPRICIOUS PROVISIONAL CADAVER GRATER
  9. DECOMPOSER
  10. VIVA! BLUNT FORCE TRAUMA
  11. COLD STORAGE FEVER
  12. MUCOPURULENT MAYHEM
  13. MORTUARY WARS
  14. CONVIVIAL CORPSE DISPOSAL METHODOLOGY

Line up

  • Grant McWilliams: vocals
  • Johan Wallin: guitars
  • Joacim Carlsson: guitars
  • Glenn Sykes: bass
  • Adde Mitroulis: drums

Voto medio utenti

I General Surgery sono una band atipica che è riuscita a creare nel corso degli anni un’aurea di culto intorno a se. Nati nel 1988 da un’idea di Matti Karki, Richard Cabeza e Grant McWilliams, già all’opera con i Dismember, allo scopo di tributare i grind gods Carcass di “Reek Of Putrefaction”, la band nel corso di questi anni non ha mai pubblicato un full-lenght, limitandosi a minicd, split e demos vari, tra cui spicca “Necrology” del 1991, poi uscito, in una versione estesa, nel 1993 per la Relapse. Così è solo nel 2006 che arriva alle stampe una fatica completa, sotto forma di questo “Left Hand Pathology”, il quale, a dispetto di un titolo che potrebbe sembrare ironico, ma che dice molto sul contenuto del disco stesso, li consacra finalmente agli onori del pubblico un po’ più mainstream.
La nuova line-up comprende oltre a McWilliams anche Glenn Sykes dei Regurgitate e Adde Mitroulis dei Birdflesh. Quindi le premesse per un ottimo disco c’erano tutte, e puntualmente la band non ha deluso. Il titolo del disco fa chiaramente riferimento a “Left Hand Path” degli Entombed, e tale riferimento non è peregrino, in quanto la band, su un platter chiaramente carcassiano, innesta la sua passione per l’old school del death metal e per il crust/punk svedese (gli stessi Birdflesh potrebbero essere un riferimento). Ecco quindi un sound malsano, marcescente, che esala miasmi velenosi, tipicamente paludosi, ma mai troppo veloce o parossistico, come potrebberlo essere i Nasum, e nemmeno eccessivamente convulso ed estremo come i Regurgitate, tanto per citare un paio di country-mates. Il risultato però nel complesso è davvero buono, e a schegge come “Necrocontamination” e “Viva! Blunt Force Trauma”, si alternano pezzi più complessi come “Ambulance Chaser” e “Mortuary Wars”, in una cavalcata lunga 34 minuti nei quali quasi mai ci si annoia.
Il risultato finale è quindi molto buono, anche se non eccellente. Se agli inizi degli anni ’90 i General Surgery erano i veri eredi e discepoli dei Carcass, oggi escono fuori in una scena sovra-affollata, ma se c’è spazio per Exhumed e Impaled c’è spazio sicuro pure per loro. E vorrei vedere.
Recensione a cura di Luigi 'Gino' Schettino

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