Copertina 8

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2019
Durata:52 min.
Etichetta:Norma Evangelium Diaboli

Tracklist

  1. RAPTURE BELOW
  2. BLACK VERTEBRAE
  3. LEPROUS FIRE
  4. UNGODLY OTHERS
  5. INHUMAN UTTERINGS
  6. INSIGHT
  7. ...OF THE MAD MEN
  8. THE BANEFUL CHOIR
  9. SUNKEN STARS
  10. VERDICT OF THE DEAD
  11. CHARNEL ABOVE

Line up

  • J: drums
  • CG Santos: effects, programming
  • Javi Bastard: guitars (lead)
  • NSK: vocals, bass, guitars

Voto medio utenti

Il mio 2019 di scribacchino per la Gloria era iniziato con un album di death / black “destrutturato” proveniente dalla Spagna, e si sta per concludere con un altro album di death / black “destrutturato” proveniente dalla Spagna.
Ieri si trattava di “The Approaching Roar”, terzo full degli Altarage per Season of Mist; oggi di “The Baneful Choir”, terzo full dei Teitanblood per la francese Norma Evangelium Diaboli.

Ho motivo di ritenere che gli Altarage ci terrebbero ad esser definiti baschi piuttosto che spagnoli, ma non intendo abdicare dal parallelismo per una questione di orgoglio identitario/territoriale, tanto più che le similitudini tra le due compagini non finiscono qui.
Detto delle coordinate stilistiche e dell’origine, rimane ora il discorso qualitativo, ossia ciò che più conta. Ebbene, sotto questo profilo vi sono spunti per gioire: “The Baneful Choir” merita a mio avviso la palma di miglior platter realizzato sino ad oggi dalla compagine madrilena.

Lasciandosi alle spalle le asperità talvolta eccessive del debutSeven Chalices” e talune dispersive prolissità del precedente “Death”, i Nostri trovano oggi la definitiva quadra di un sound forse un pelo meno convulso, ma comunque mai così apocalittico, belluino e contundente.
Non si scorge un singolo spiraglio di luce nei solchi di un disco davvero inumano quanto ad intensità e malignità. Melodie rassicuranti per offrire temporaneo scampo al massacro, arrangiamenti in grado di dissipare la coltre di buio assoluto, salvifici interventi delle clean vocals… qui non troverete nulla di tutto ciò.

La ricetta sonora perfezionata dai Teitanblood ha altre priorità: avvolgere l’ascoltatore in inestricabili spire di lancinante caos sonoro, fustigarlo attraverso sferzate di trame chitarristiche schizofreniche, atterrirlo con un drumming che definir impetuoso sarebbe eufemistico e con uno scream / growl che pare davvero scaturire dalle viscere di un insondabile abisso.
Insensato soffermarsi sull’analisi dei singoli brani: questa è l’esperienza uditiva che “The Baneful Choir” è in grado di garantire.

Parlo di garanzia a ragion veduta: se rientrate nel novero degli (sparuti) amanti delle derive più contorte e sanguinolente del metal estremo, sappiate che i margini di insoddisfazione sono talmente esigui da risultare quasi invisibili.
Laddove, invece, la vostra soglia consentita di “pesantezza sonora” veda acts come Amon Amarth od Omnium Gatherum quali ultimi baluardi, vi consiglio di buttare un orecchio in direzione del brano caricato in calce prima di metter mano al portafogli. Considerate che si tratta di uno degli episodi più canonicamente death del lotto, e capirete che potreste trovare la proposta dei Teitanblood piuttosto ardua da digerire.
Utente avvisato…

Recensione a cura di Marco Cafo Caforio

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