Slayer - The Repentless Killogy

Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2019
Durata:123 min.
Etichetta:Nuclear Blast

Tracklist

  1. DELUSIONS OF SAVIOUR
  2. REPENTLESS
  3. THE ANTICHRIST
  4. DISCIPLE
  5. POSTMORTEM
  6. HATE WORLDWIDE
  7. WAR ENSEMBLE
  8. WHEN THE STILLNESS COMES
  9. YOU AGAINST YOU
  10. MANDATORY SUICIDE
  11. HALLOWED POINT
  12. DEAD SKIN MASK
  13. BORN OF FIRE
  14. CAST THE FIRST STONE
  15. BLOODLINE
  16. SEASONS IN THE ABYSS
  17. HELL AWAITS
  18. SOUTH OF HEAVEN
  19. RAINING BLOOD
  20. CHEMICAL WARFARE
  21. ANGEL OF DEATH

Line up

  • Tom Araya: bass, vocals
  • Gary Holt: guitar
  • Kerry King: guitar
  • Paul Bostaph: drums

Voto medio utenti

Potrei parlare del fenomeno dei tour d’addio, ma non voglio.
Voglio concentrarmi su questo live, quest’ultima pietra piazzata dagli Slayer nel loro palazzo infernale.

Tralasciando queste abominevoli ed infantili metafore per definire la carriera di un gruppo che ha fatto dell’inferno, di satana e di queste altre cose allegre il suo marchio di fabbrica, ha senso questo live? se ha senso, è fatto decentemente?

Il senso a mio avviso arriva nel gioco di parole che è il titolo: Killogy-trilogy. The Repentless Killogy infatti è il terzo disco live in senso stretto, preceduto dal grezzo Live Undead e dal maestoso e inarrivabile Decade Of Aggression. Chiaramente non sono le uniche testimonianze ufficiale degli Slayer in sede live, ma le altre sono state esclusivamente video, dal 1991 al 2019. Quindi secondo me come summa, come conclusione della propria carriera (attingendo da quasi tutti i dischi eccetto Divine Intervention, Diabolus In Musica e Christ Illusion, nonostante in altri concerti abbiano eseguito Jihad, Dittohead e Gemini), questo disco dal vivo, sia audio sia video ha senso di esistere.

La cosa che più mi fa arrabbiare è che nessuno dei 1500 cinema designati a proiettare il film sia situato in Italia. Nessuno.

Io non so se lo fanno apposta o no, ma sono 25 anni esatti che in ogni produzione nella quale suona Bostaph la batteria ha il doppio del volume che dovrebbe avere.
Ovviamente sto esagerando, il doppio no, ma un buon 30% in più del dovuto si.
Infatti nella prima parte del disco almeno questa cosa si sente prepotentemente ed è quasi disturbante. Poi non so se il mio orecchio si è abituato o chi ha mixato se n’è accorto troppo tardi, fattostà che dovete abituarvi ad un suono di chitarra un po’ ovattato e non sempre ottimamente definito, anzi, a volte proprio impastato un po’ alla Maiden (per capirsi), ma 8 volte più distorto, e la voce di Araya un po’ sepolta dal resto.

Ora manca il “Mi mancherete” che è rimasto nel cuore di tutti i presenti il 20 novembre 2018 a Milano, anche se qui dopo Angel Of Death lo sentiamo “leggermente” senza voce nel suo “discorso” finale.

Se amate gli Slayer comprate questo CD/DVD/vinile, anche solo per rispetto e “ho già tutto, fatto 30 facciamo 31”, se non amate gli Slayer non sarò io a farveli piacere, mi dispiace solo per la vostra anima.
Recensione a cura di Carlo Masoni

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.