Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2006
Durata:38 min.
Etichetta:Bad Reputation
Distribuzione:Frontiers

Tracklist

  1. WATCH YOU BLEED
  2. ROCKSTAR
  3. LOCOMOTIVE
  4. LINE IT UP
  5. SALT OF THE EARTH
  6. XXIII
  7. SHAKE
  8. ALL THE FREAKS
  9. LIVE FAST
  10. TEENAGE PARASITE
  11. NO FUN CITY

Line up

  • Mik Ireland: vocals
  • Pinto: lead guitar
  • Brian Bresset: lead guitar, backing vocals
  • Greg Laikin: bass, backing vocals
  • Dave Troutman: drums

Voto medio utenti

Sguardi intensi bistrati di mascara, volti e portamento da chi ha vissuto la vita anche se ha soltanto vent'anni o poco più, un furbo collage di piccoli particolari studiati per conferire al look di questi ragazzi una sotterranea carica trasgressiva e sensuale. Come sempre, semplicemente osservando l'immagine dei canadesi Crystal Pistol si può prevedere con buona esattezza ciò che troveremo nel loro album d'esordio.
Il caro vecchio hard street/sleaze, forse il sotto-genere che più di ogni altro è stato capace di diffondere il volto tagliente e spigoloso del rock imponendolo al pubblico di massa, compresa quella parte femminile che si era sempre tenuta lontana dalle chitarre ruggenti e dalle ritmiche fragorose. Questo grazie ad una miscela accattivante di strutture hard, orecchiabili melodie pop-anthemiche e grande attenzione anche all'aspetto visivo e al modo di proporsi alla gente.
Spesso però una splendida e curata esteriorità è servita solo a mascherare una grande povertà di contenuti, ma il trucco è stato sempre inesorabilmente scoperto con il semplice ascolto della proposta musicale. Seguendo tale procedura sono state sufficienti un paio di rotazioni complete del presente album per ottenere un riscontro chiaro: i Crystal Pistol non sono affatto un bluff.
I cinque pompano carburante rock'n'roll come assatanati, sfoggiano un songwriting di primissima qualità ed hanno la giusta attitudine che serve in questi casi. Una base di arrogante maleducazione, un pizzico di sguaiata cafonaggine e molte promesse di sessualità animalesca, tutto condito con le immancabili balordaggini da rockstar in carriera che hanno sempre funzionato e sempre funzioneranno.
Prevedibilmente le coordinate sono un misto di Guns'n'Roses, Kiss, Ac/Dc e mettiamoci anche un soffio di esplosività punkeggiante, ma la cosa vale per la gran parte dei gruppi che si dedicano al genere. Piuttosto ciò che fa veramente brillare la band canadese è la grande ispirazione nel comporre canzoni concise, pulite, sanguigne e di formidabile rendimento. Non ho incontrato un solo ritornello che non mi sia rimasto in mente quasi all'istante.
Il trittico di brani iniziale poi è da goduria, pura essenza incendiaria hard-street a livello dei migliori esponenti del settore.
L'eccitante tensione dai risvolti quasi carnali si attenua soltanto quando arriva un'elegante semi-ballata di ottima fattura come "Salt of the earth", con la sua atmosfera rilassata ma fortunatamente non appiccicosa. Dopo si riparte con il vigore e lo slancio di una locomotiva al massimo della velocità, ed i Crystal Pistol proseguono a snocciolare cori anthemici da super-party con una facilità impressionante, citiamo tra i tanti le irresistibili "Shake" e "Teenage parasite" che farebbero muovere il sedere ad un paracarro, dimostrando in maniera inequivocabile di saper trattare la materia con l'inarrestabile energia dei debuttanti e l'abilità smaliziata dei veterani. Non si dimenticano neppure di arredare il loro album con il solito armamentario di allegre baggianate copiate dal manuale della perfetta rockstar: vita come festa infinita, sciccose limousine, fiumi di alcool, eserciti di conigliette maggiorate e tutte le consuete amenità senza troppo impegno che sono una delle ragioni del successo popolare di questo modo di fare rock.
Proprio non mi sento di chiedere altro a cinque ragazzi che vivono nella relativamente tranquilla Vancouver, circondati dalle sonnolenti foreste canadesi, eppure ruggiscono ugualmente un inno selvaggio e metropolitano come "Live fast, die young", forse l'unica filosofia esistenziale spicciola rimasta inalterata nel tramandarsi da una generazione all'altra fino ai nostri giorni.
Non fenomeni, ma con la giusta spinta pubblicitaria potrebbero diventare una preziosa "next big thing" per il mercato musicale.
Se volete un disco che vi tiri su di morale, facendovi venire voglia di cantare, di agitarvi, di fare festa, di sbronzarvi e di mostrare finalmente che siete maschi alla vostra vicina (o femmine al vicino, per par condicio..nda), ho appena dato il consiglio più giusto che possiate sperare.

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