Encoffination - We Proclaim Your Death, O' Lord

Copertina 7,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2019
Durata:41 min.
Etichetta:Selfmadegod Records

Tracklist

  1. EBONY SKULLS
  2. GRAVESIDE MONOLITHS
  3. THE KEYS OF HELL AND DEATH
  4. ROBE AND CROWN
  5. MYSTERIUM FIDEI
  6. A MONSTRANCE OF HUMAN BONE
  7. HAUNTED VOICES

Line up

  • Ghoat: guitars, bass, vocals
  • Elektrokutioner: drums

Voto medio utenti

Il metal è da sempre legato a doppio filo alla morte e a tutto ciò che le ruota intorno, ma nella mia vita non ho mai ascoltato una band che come gli americani Encoffination sia riuscita non solo a parlare nella sua musica della Grande Mietitrice, ma addirittura a impersonificarla e a trasmetterne l'insondabile mistero attraverso la propria arte. Il duo a stelle e strisce infatti nel corso della propria esistenza ha sviluppato una vera e propria ossessione in materia, come ammesso dallo stesso chitarrista e cantante Ghoat, anche a causa del suo lavoro quotidiano all'interno dell'industria mortuaria che si riflette nella discografia del gruppo, di cui "We Proclaim Your Death, O’ Lord" rappresenta il quarto album. Non lasciatevi ingannare dal logo a la Incantation, il doom/death degli Encoffination è talmente cupo e lento da fare sembrare la band di John McEntee un gruppo speed metal: i sette catafalchi che compongono l'album si segnalano per un andamento funereo ed estremamente lento, trascinato, con pochi e profondi accordi a scandire il tempo come la più greve processione funebre, con il growl catacombale di Ghoat a proclamare il più sinistro dei sermoni con una voce che più che umana pare provenire direttamente dall'oltretomba. A rendere l'atmosfera ancora più malsana ed inquietante ci pensano gli inserti di organo che riescono ad ammantare di un'aura al contempo sacra e blasfema la musica degli Encoffination, tanto suona "sbagliata" ed assolutamente in contrasto con l'atmosfera malata che aleggia su "We Proclaim Your Death, O’ Lord". Ascoltare tutto di un fiato questo disco non è certamente facile, dal momento che ci troviamo dinnanzi ad un monumento sonoro alla morte che non propone molte variazioni all'estenuante lentezza che domina i brani; tuttavia non si può negare che la musica degli Encoffination abbia una grandissima potenza emotiva di cui godere appieno tramite un ascolto attento e possibilmente in cuffia.
Se avete il coraggio di intraprendere questo viaggio, siate pronti ad immergervi nelle più profonde catacombe avvolte nelle viscere della terra ed in cui il lezzo di morte e putrefazione è stagnante e impregna l'aria fino a renderla irrespirabile.
Recensione a cura di Michele ’Coroner’ Segata

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