Copertina 8

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2019
Durata:38 min.
Etichetta:Ván Records

Tracklist

  1. DEMONS' EERIE FLUTES ACCOMPANY WITH THE DECAY OF CORPSES DEFILED
  2. CORPSE DEVOURER
  3. THE FIRST FLAME INITIATES THE CLEANSING OF PUTRID TERRESTRIAL SPIRITS
  4. TOWARDS THE PYRE

Line up

  • E. aka God Killing Himself: all instruments
  • He, Who Walketh the Void: vocals

Voto medio utenti

A pensarci bene, descrivere a parole il contenuto di un album non è una cosa semplice: spesso mettere su carta le sensazioni che la musica può evocare o i pensieri che essa ci induce a fare, può risultare un esercizio sterile e, forse, inutile.
Del resto un album va ascoltato. E basta.
"Antipode", il secondo lavoro per gli Impavida, è il classico esempio di ciò che mi porta a scrivere quanto ho appena scritto.
Quattro brani.
Due lunghissimi (quindici e sedici minuti), due brevi (tre minuti ciascuno).
Sensazioni, atmosfere, emozioni.
Tantissime.

Il duo ci offre un Black Metal dal taglio atmosferico che potrei riassumere (come se la musica fosse riassumibile...) con due aggettivi: disperato ed estraniante.
Il vortice sonoro che ci assale al premere del tasto play ci sbatte in un'altra dimensione e ci fa vivere tutta la bellezza della musica e del suo dilaniante potere catartico.
"Antipode" è un album per il quale è molto difficile trovare pietre di paragone.
Gli Impavida suonano in modo molto personale e rifuggono la facilità dei sentieri già percorsi.
La loro musica è evidentemente frutto delle loro anime: nere, inquiete ed in un certo senso proiettate verso il futuro.
Gli intrecci strumentali variano tra momenti di quiete (da brividi lungo la schiena) e deflagrante velocità, come se il puro metallo nero si contaminasse con "altro" all'insegna della voglia di andare oltre ogni stereotipo e trovare una forma espressiva che sia unica.
Le urla del singer, capace di uno scream tanto selvaggio quanto acuto, lacerano l'anima.
Le melodie delle chitarre ne tormentano i resti, mentre le dissonanze ed i pattern di batteria non lasciano un attimo di respiro per il loro incessante incedere come di un mare in tempesta.
Immagino che musica come questa debba essere interiorizzata nel profondo per essere amata: ascoltare "Antipode", coglierne le armonie, gustarne gli arrangiamenti e meravigliarsi per le stupefacenti aperture melodiche, è qualcosa che richiede tempo, qualcosa che si deve sentire dentro.
Questa è musica per l'anima, almeno per la mia e per quelle come la mia.
Album da custodire gelosamente dopo averlo fatto proprio.
Recensione a cura di Beppe 'dopecity' Caldarone

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