Deorc Absis - The Nothingness Transfiguration

Copertina 7,5

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2019
Durata:13 min.
Etichetta:Independent

Tracklist

  1. STASIS
  2. EPANASTASIS
  3. METAMORPHOSIS

Line up

  • Marcello Tavernari: bass
  • Marco Taiti: drums
  • Alessandro D'Antone: guitars
  • Claudio Miniati: vocals

Voto medio utenti

Se questo EP è uno scherzo, è uno scherzo davvero ben riuscito.

I Deorc Absis sono infatti nati per gioco, dall'amicizia che lega due ottime formazioni death metal tricolore come Sickening e Logic of Denial e dalla voglia dei loro componenti di misurarsi con qualcosa di diverso. Sì perché i Nostri amano anche il black metal, quello storto, scuro, dissonante, quello di Deathspell Omega e Dodecahedron e, senza pressione, senza programmi o scadenze, hanno deciso di scrivere qualcosa in questo stile, giusto per divertirsi.

Quello che ne è uscito è The Nothingness Transfiguration, un EP di 13 minuti, un solo brano (poi diviso in tre dalla label per comodità) in cui i Deorc Absis si misurano con la materia oscura, con ottimi risultati.

Il pezzo non è sparato a tutta velocità, i cambi tempo e di atmosfera sono frequenti ma ben calibrati, non caotici o piazziati tanto per fare, hanno un senso nell'economia della canzone.
Un basso fretless dalla piacevolissima e ingombrante presenza pompa fortissimo, è sempre in movimento e ricama ogni passaggio con un suono rotondo e roboante, mentre le chitarre tagliano come rasoi (ho trovato anche qualche vicinanza con gli Emperor di Anthems) e piazzano dissonanze che disorientano. C'è tanto nero, tanto buio, alimentato anche quella fogna umana di Claudio che fa un lavoro eccellente variando davvero molto il suo registro, di continuo, e non si riesce a capire come da un corpo così piccolo possa uscire tanto "male". Completano il tessuto sonoro una batteria suonata egregiamente (e finalmente con suoni naturali!) e l'inserimanto sporadico di una viola come eco al nero baratro sottostante, per accentuare il senso drammatico. Nulla che possa essere definiro "sinfonico".

Ora però basta scherzare, aspettiamo altro materiale, nuova musica per un full length che, se avrà le coordinate musicali di questo EP, sarà qualcosa di seriamente interessante.

Recensione a cura di Francesco Frank Gozzi

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