Copertina 8

Info

Anno di uscita:2019
Durata:43 min.
Etichetta:Heavy Psych Sounds

Tracklist

  1. MAN'S BEST FRIEND
  2. MESSIAH
  3. IT'S ALL OVER
  4. WITCHING HOUR
  5. FISTFUL OF PILLS
  6. TOMORROW NEVER COMES
  7. GATES OF EDEN
  8. LET'S GET LOST
  9. THE CRY OF A TORTURED WORLD

Line up

  • Eddie Glass: guitars/vocals
  • Dennis Wilson: bass
  • Ruben Romano: drums

Voto medio utenti

Caspita sono tornati i Nebula! I grandi californiani padrini dello stoner, una band che ha scritto pagine storiche della musica “stonata”.
L’ultima uscita risale ai tempi del 2006, ma ora i tre ragassuoli sono tornati con un disco saporito, acido e poderoso.
Bisogna ringraziare la nostrana Heavy Psych Sound, una vera certezza in questo campo; la label nostrana sa dove scovare la buona musica psych, acida e ad alto voltaggio di rock and roll.
L’opener “Man’s best friend” é goduria pura, cavalcata heavy rock con un suono acido e vagamente sabbathiano.
Le chitarre ruggiscono, e la sezione ritmica picchia con grande uso di rullate su rullate, difficile non fare headbanging; la melodia é calibrata dal cantato supportato da cori e dal un gustoso rallentamento.
Messiah”, é acido puro; chitarre arpeggiate, suono spaziale ed effettato e un basso ossessivo che esplode con violenza e potenza amplificata dal calor bianco.
Un brano lento, ma ricco di sfumature heavy e acide: il cantato é pulito e contribuisce alla formula; il solo é gustoso con un gusto seventies pronunciato.
Con “It’s all over”, non é tutto finito per fortuna, perché il viaggio spaziale nel rock ad alto voltaggio continua con questo brano.
Grande affresco acido con effetti, un giro di chitarre e basso ossessivo che poi prende quota e potenza liberandosi nel chorus, la batteria è potente e con tocchi dosati a dovere.
Grande l’up tempo pesante, potente e superheavy nella parte centrale dove il singer urla tutto il suo furore e un solo acidissimo chiude il tutto.
Witching hour”, grande brano sabbathiano al massimo, ditemi voi se il riff non richiama la banda di Tony Iommi.
La batteria macina rullate come uno schiacciassassi, le chitarre menano fendenti colmi di vibrazioni seventies e la voce é potente e aggressiva colma di enfasi blues.
Grande parte conclusiva sul finale, con un vortice ritmico ed effetti quasi spaziali prima del solo.
Let’s get lost” é un brano quasi punk nell’attitudine, brano ritmato e ricco di acido potente.
Le chitarre vibrano con effetti e fuzz, la batteria colpisce con ritmo e la voce è roca e quasi in preda al delirio.
Bella l’accelerazione ad alto voltaggio con chitarroni e la batteria lanciati a mille in una cavalcata acida.
Un disco grandioso, che è un ritorno fiammante e infiammato per questi profeti delle sonorità stoner e acide; un lavoro che va preso e ascoltato in armonia con qualche “aiutino”.
Recensione a cura di Matteo Mapelli

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 10 giu 2019 alle 12:29

Album veramente bello, da gustare con tanto sole e molta alterazione in corpo

Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.