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Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2019
Durata:24 min.
Etichetta:Inverse Records

Tracklist

  1. FABLE GOD IS DEAD
  2. FUTILE CONVERSION
  3. BIRTHRIGHT OBLIGATION
  4. DARKEST CORNERS OF BLACK
  5. NATURAL LEADERS
  6. END OF ZEN

Line up

  • Jaakko Hautamäki: guitars, bass, drums, programming
  • Niko Aromaa: vocals

Voto medio utenti

Se dalle scarne informazioni disponibili in rete non avessi saputo che i Progeny of Sun fossero nati in Finlandia, leggendone la storia e soprattutto ascoltandone la musica avrei pensato che l'inferno stesso li avesse sputati fuori.
Il demoniaco duo è nato nel 2017 quando grazie a muusikoiden.net, un sito finlandese in cui musicisti cercano una band, il polistrumentista Jaakko Hautamäki ed il vocalist Niko Aromaa hanno trovato l'uno nell'altro una singolare comunione di intenti e vedute.
La loro ideologia, le liriche e le tematiche dei loro brani ruotano attorno al satanismo, al sentimento anti-religioso ed alle cospirazioni messe in atto dai leaders mondiali.

Un bel calderone sulfureo non c'è che dire ed infatti, grazie alla Inverse Records, l'EP omonimo ha visto la luce.
Le 6 tracce del dischetto mettono in evidenza ancora una volta quanta qualità provenga dalla Finlandia ed in ognuna vi sono spunti interessanti, anche al netto delle tematiche che ormai (confesso) più che shockarmi o atterrirmi mi strappano più di un sorriso per quanto siano state stra-utilizzate.

L'opener "Fable God is dead" mette immediatamente in risalto le grandi doti vocali di Niko Aromaa, che sfodera una gamma impressionante di tonalità passando dallo scream, al growl a ringhi bassi e cavernosi che paiono provenire direttamente dagli abissi. In "Futile Conversion" tocca a Jaakko Hautamäki prendersi le luci della ribalta grazie a riff che richiamano i Children of Bodom prima maniera uniti a dissonanze quasi avantgardiane.
"Birthrigh Oblication" muta ancora registro ed offre una ritmica thrasheggiante e spezzacollo con numerosi e godibili cambi di tempo. La successiva "Darkest Corners of Black" inizia con un'inquietante atmosfera creata dai synth per poi esplodere in sfuriate tipicamente black: anche in questo brano Aromaa regala una buonissima interpretazione dimostrando di avere un'ugola d'acciaio.
"Natural Leaders" è un insieme di passaggi schizofrenici e claustrofobici riff che si sovrappongono, resi ancora più drammatici dalle vocals che sostanzialmente raccontano parlando.
Chiude i 24 minuti dell'EP "End of Zen" e riesce a coglierci ancora di sorpresa per l'alternarsi assolutamente bilanciato tra parti melodiche e cariche di malinconia e assalti terremotanti.

Come mia abitudine non assegno mai un voto agli EP, ma siccome i Progeny of Sun hanno già affermato di non volersi fermare e di essere pieni di idee folli per il futuro, non vedo l'ora che mettano in pratica i loro propositi e mi/ci regalino il primo full length.
"Progeny of Sun is the voice.
The voice of those who deny being a sheep.
"

Progeny of Sun - "End of Zen"


Recensione a cura di Alessandro Zaina

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