Copertina 7

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2019
Durata:35 min.
Etichetta:Trollzorn Records

Tracklist

  1. ETERNAL WINTER
  2. DIT SOLEN ALDRIG NåR
  3. NATTEN Då GUD BLUNDADE (1888)
  4. SNOWBALL EARTH
  5. MUSPELHEIM
  6. THE ALLIANCE OF COLD
  7. THE INSIDIOUS STAR
  8. VITA DöDEN
  9. ORREKULLE

Line up

  • Fjalar: drums
  • Morg: guitars
  • Tizheruk: vocals (lead), guitars
  • Gangleri: bass, vocals (clean)

Voto medio utenti

Oh.... i fieri esponenti del "blekinge metal" sono finalmente tornati dopo quattro lunghi anni di attesa dal precedente "Frostbitten" album che, come il nuovissimo "The Insidious Star", veniva rilasciato dalla Trollzon.
Fortunatamente in casa Istapp niente è cambiato rispetto al passato, sia per quanto riguarda l'attitudine, sia per quanto riguarda la musica.
Gli svedesi restano, infatti, appassionati sostenitori dell'inverno, del freddo, della mancanza di luce, del ghiaccio e nemici di tutto quello che possa far pensare, anche solo minimamente, al tepore... insomma, il loro messaggio, pacchiano quanto volete, è rimasto lo stesso di sempre.
Fortunatamente.
Stessa cosa, come dicevo, vale per le canzoni.
Gli Istapp continuano ad essere ottimi interpreti di un Black Metal gelido (ovviamente), "incessante" nel suo riffing affilato, di stampo epico (i cori onnipresenti parlano chiaro) e magistralmente melodico giacché il gruppo riesce ad unire le intuizioni dei primissimi In Flames, e di rimando quelle degli Iron Maiden, con il "classico" metallo nero svedese dei Dissection o dei Naglfar in un connubio che, anche in occasione del nuovo album, risulta diretto, coinvolgente e facile da amare anche ad un primo, sommario, ascolto.
Il punto di forza degli Istapp, infatti, è proprio la loro innata capacità di essere immediati e "facili" da ascoltare grazie ad una serie di brani che trasudano fierezza e paganesimo da ogni poro e che si giovano di deliziose inflessioni folk (sia a livello strumentale che grazie alle vocals "pulite") che si amalgamano perfettamente con un approccio alla composizione che resta, comunque ed in ogni caso, estremo e con pochi compromessi.
"The Insidious Star" è, alla fine dei conti, un buonissimo lavoro che vi saprà conciliare con le meraviglie del grande Nord e che vi terrà lontano, ancora per alcuni mesi, dal caldo che, prima o poi, arriverà dalle nostre parti ma che proprio in album come questo troverà una fiera opposizione.
Armatevi di tutto l'occorrente per affrontare la neve, le tormente, l'inverno e la notte e lasciatevi andare alle melodie di un album non certo originale ma, in ogni caso, sincero e appassionato come pochi.
Recensione a cura di Beppe 'dopecity' Caldarone

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