Watchmaker - Erased From The Memory Of Man

Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2006
Durata:26 min.
Etichetta:Earache
Distribuzione:Self

Tracklist

  1. DAWN OF INDIFFERENCE/NUKED TO ASHES
  2. ONCRUSHING ADVANCE
  3. CONQUERING A DEAD PLANET
  4. IRREVOCABLE CHANGE
  5. SCAFFOLD OF DECEPTION
  6. GUNPOINT STOICISM
  7. BONEPILE OF FALSE ASSUMPTIONS
  8. RELENTLESS POST MORTEM KILLING
  9. THERAPEUTIC DIRT NAP
  10. MOURNING BREATH
  11. FAILING UPWARDS
  12. INFIDELITY'S EYESTABBING UNEASE
  13. SWEPT FROM ALL EXISTENCE
  14. LICE CRAWLING HUMANITY
  15. INESCAPABLE MELANCHOLY
  16. VISITING PLAGUE/BLOOD FREEZING VIOLENCE

Line up

  • Brian Livoti: vocals
  • Paul Vaughan: guitars
  • Mark York: guitars
  • Nicholas Kirlis: bass
  • Michael Garret: drums

Voto medio utenti

Il precedente “Kill.Fucking.Everyone” ci aveva dato buona prova delle capacità distruttive dei Watchmaker da Boston, band di furioso grindcore. Il nuovo “Erased From The Memory Of Man” amplia il raggio di distruzione, grazie ad un sound più compatto e intenso.
Dal primo al ventiseiesimo minuto di questo disco, la band non smette di attentare al nostro udito e alla nostra sanità mentale, con canzoni che, seppur nella loro estrema brevità, sembrano inarrestabili e di crudele violenza. Il chaos viene esplorato in tutte le sue forme, anche grazie ad un singer che urla come un porco scannato.
Non c’è un attimo di sosta per gli strumentisti della band che picchiano a più non posso, ad esempio “Swept From All Existence” è semplicemente cruenta nel suo portare tutti gli strumenti, compresa la voce, al limite della distruzione fisica degli stessi, anche se ad esempio “Therapeutic Dirt Nap” sfocia in un delirio noise di dissonanze oppure i 58 secondi di “Lice Crawl Humanity” sembrano un filo più cadenzati, e valgono a variegare un po’ la proposta.
Ottima la produzione, potente e cristallina, e capace di far “sentire” tutti gli strumenti, i quali in queste occasioni sovente diventano un sol pastone.
Tra le altre cose è notevole l’artwork completamente in bianco e nero (dominante).
Ci troviamo di fronte ad una band che sa il fatto suo, che ci regala 26 minuti di dolore fatti di hyperblasting grindcore che vi lascerà senza fiato, che, parafrasando il titolo, vi cancellerà dalla faccia della terra! Accattatevillo!
Recensione a cura di Luigi 'Gino' Schettino

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