Copertina 7

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2018
Durata:45 min.
Etichetta:Saturnal Records

Tracklist

  1. INVERTED RAPTURE
  2. SWINELORD OF DEVOURING AND FUCKIN
  3. ONE SPIT OF A THOUSAND SWEARS
  4. PESTCHRIST
  5. CALL THE HORNS
  6. DEATH HAND PATH
  7. THE KINGDOM IN COFFINS OF KINGS
  8. MALARIA MAGDALENA
  9. WITH TEARS OF URINE YOU WILL CRY
  10. FIRE SPEAKS
  11. ROTTING GOD

Line up

  • M. Pellinen: Vocals, Guitars
  • V. Pelkonen: Bass
  • E. Wuokko: Drums
  • A. Martin: Guitars

Voto medio utenti

Ci sono voluti quasi 20 anni ma alla fine ce l’hanno fatta anche loro.

I Letheria nascono nel 1998 in Finlandia per volontà di M. Pellinen (chitarra e voce ma in realtà mastermind unico del progetto), nella prima parte della loro attività, la band ha pubblicato una lunga serie di demo (ben sette) dal 1999 fino al 2010, anno in cui è uscito “I scorn”, il primo di una serie composta da tre EP indipendenti rilasciati nei successivi quattro anni.

Non sappiamo cosa ci stia dietro ad un così complesso, ma indubbiamente le undici tracce che formano “Death-principle” costituiscono un nuovo punto di partenza per i finnici.
Quarantacinque minuti di musica eterogenea in cui il death metal, declinato nella sua versione primi anni novanta, costituisce la base a cui si aggiungono, a seconda dei brani proposti, elementi confinanti ai grandi sottogeneri estremi confinanti, il thrash e il black.
Aggiungete un pizzico di melodia, mischiate il tutto e servite “Death-principle” al vostro impianto stereo.

Fin dall’inizio di “Inverted rapture” si capisce che la sua genesi affonda le radici nel passato, con una produzione dai suoni distanti ricchi di echi low-fi ricrea una atmosfera polverosa e arcaica. Il cantato di Pellinen, cavernoso ma comprensibile, muta al mutare dei brani proposti adattandosi a seconda delle esigenze. Il riffing non è la quintessenza dell’originalità, ammicca a soluzioni consolidate e già conosciute dagli ascoltatori di genere ancorandoli alle sicurezze della propria zona di comfort, ma è non per questo risulta meno accattivante o mal eseguito non disdegnando aperture dal sapore epicheggiante.

“Pestchrist”, “Call the horns”, “Malaria Magdalena” (dal chorus trascinante e ruffiano allo stesso tempo), “Rotting god” sono fra i punti di forza di “Death-principle”, disco che in definitiva merita la vostra attenzione, specie se siete attratti dalle sonorità vecchio stile e il “moderno” death metal vi annoia dopo qualche ascolto.

Ora però cari Letheria non fateci aspettare altri venti anni ok?

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