Mortiis - The Song of a Long Forgotten Ghost (reissue)

Copertina 7

Info

Anno di uscita:2018
Durata:60 min.
Etichetta:Omnipresence

Tracklist

  1. THE SONG OF A LONG FORGOTTEN GHOST

Line up

  • Mortiis: keyboards

Voto medio utenti

Dopo un tour celebrativo che ha toccato anche l’Italia (in quel di Vercelli fu eseguito per pochi fortunati lo storico album Keiser av en dimensjon ukjent) il buon caro Mortiis (all’anagrafe Håvard Ellefsen) interpone alla nuova carriera di industrial rocker/metaller la riscoperta della sua precedente incarnazione ambient, per la quale è maggiormente conosciuto, e persino stimato. In effetti non si è mai urlato al miracolo per le ultime release dell’artista norvegese, praticamente delle parafrasi piuttosto ridondanti di Rob Zombie e Nine Inch Nails, se si esclude “The Smell of Rain”, primo lavoro che ruppe col dark ambient, ma che esaltava invece con risultati stupefacenti l’electro-pop anni 80. Mortiis è comunque un umile artista dedito al suo lavoro e grazie alla sua etichetta personale dà l’occasione a vecchi e nuovi fan di avvicinarsi a tutte le sue opere, soprattutto quelle che col passare del tempo hanno patito la spietata dimensione del fuori catalogo. È il caso di questo “The Song of a Long Forgotten Ghost”, primissimo demo autoprodotto dal folletto nordico, praticamente introvabile se proprio non si bazzicava la Norvegia negli anni d’oro del black metal e generi affini. Pubblicato nel ’93, questo umile lavoro non raggiunge l’apice di opere seguenti più complete, come quelle sotto l’egida della Cold Meat Industry, ma è di sicuro il primo tassello per quel tipo di dark ambient epico e fantastico che sarebbe poi stato catalogato come dungeon synth. In nuova veste grafica (e non c’è bisogno di consigliare l’acquisto del vinile per la straordinaria copertina), restaurato nel suono e rimasterizzato dal produttore Jules Seifert negli studios londinesi Epic Audio, il primo passo di Mortiis è un lavoro da riscoprire, ancora godibile, nella sua lunghezza, nelle sue atmosfere. Un lavoro che potrà benissimo venir rivalutato, grazie alle nuove tecnologie che la musica ha messo a disposizione. L’ascolto in cuffia, ad esempio, è un’esperienza inimitabile. Niente di nuovo per chi conosce Mortiis fin dall’alba dei tempi. Un oggetto da collezione da aggiungere nella teca, per persone come il sottoscritto, appassionate dell’Inner Circle (i lettori più giovani forse non sanno che Mortiis debuttò originariamente come bassista negli Emperor), ma anche un’occasione per i fan che si sono avvicinati alla nuova pelle del musicista scandinavo, quella industrial-metal tanto “americana”, quanto poco atmosferica e originale. Potrebbe essere per loro una grande sorpresa, se non un amore a primo ascolto.
Recensione a cura di Max Firinu

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.