I thrasher
Hate Squad pubblicano il loro settimo album all'insegna di un Thrash cupo che non lascia spazio a innovazioni sostanziali anche se la produzione suona moderna.
La formula è sempre quella, un Melodic-Thrash, e sicuramente farà la gioia dei die-hard fans, per gli altri si troveranno di fornte un buon disco che però non emerge dal mare di produzioni dello stesso genere.
Le canzoni sono un pò troppo omogenee fra loro e il songwriting non brilla per originalità anche se velocità e rabbia non mancano grazie al muro di suono creato dalla band e alle vocals di Burkhard Schmitt che, pur non entusiasmandomi, centrano il bersaglio
Mi viene difficile fare una track by track dato che il dischetto va recepito nella sua interezza, i brani sono cavalcate heavy-thrash con riffama serrato, sezione ritmica precisa e (volutamente ?) registrata "loud" a creare un sound piuttosto compresso, cupo che sicuramente enfatizza le liriche su morte, pessimismo, distruzione a discapito della copertina che vede un bel cigno bianco "
risorgere, appunto, dalle ceneri". La componente melodica è presente soprattutto nei chorus, ma non c'è spazio per la speranza, il nichilismo è totale quasi a voler rimarcare che loro ( gli Hate Squad) sono tornati, alla faccia di chi li voleva artisticamente morti dopo il loro ultimo album uscito nel lontano 2011
Siete stati avvisati, gli Hate Squad sono vivi, vegeti ed incazzati!
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